Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 02, 2015 Redazione Cardiologia di genere, Cardiologia di genere Novità, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione 0
Le donne che soffrono dei sintomi della sindrome premestruale (PMS pre-menstrual syndrome) potrebbero avere il 40 per cento di rischio in più di sviluppare ipertensione rispetto a coloro che non ne soffrono.
Lo studio, denominato Nurses Health Study II, ha seguito tra il 1991 e il 2005, donne con PMS (n. 1.257) e donne con lievi sintomi mestruali (2.463).
Nella fascia tra 6-20 anni, l’ipertensione è stata registrata in 342 donne con PMS e 541 donne senza. Dopo aggiustamento per età, fumo, indice di massa corporea, e altri fattori di rischio per l’ipertensione, le donne con PMS avevano un hazard ratio per l’ipertensione di 1,4 (95% intervallo di confidenza: 1.2, 1.6) rispetto alle donne senza sindrome premestruale.
Il rischio di ipertensione era più alto quando era individuato prima dei 40 anni (hazard ratio = 3.3; 95% intervallo di confidenza: 1.7, 6.5; P per interazione = 0,0002). Il rischio associato a sindrome premestruale non è stato modificato con l’uso di contraccettivi orali o antidepressivi, ma è stato attenuato tra le donne con un elevato consumo di tiamina e riboflavina (P <0,05).
Questi risultati suggeriscono che la PMS potrebbe essere associata ad un aumento del 40 per cento più alto di sviluppare ipertensione nei 20 anni successivi e che questo rischio può essere modificabile.
Tiamina e riboflavina fanno parte del gruppo delle vitamine B . Gli stessi autori dello studio hanno recentemente dimostrato che le donne che assumono una maggiore quantità di tiamina e riboflavina con la dieta hanno un rischio dal 25 al 30 per cento più basso di incorrere nella sindrome pre-mestruale. E’, possibile, quindi, che una maggiore assunzione di cibi ricchi di queste vitamine (manzo, pesce, ecc.) possa attenuare i sintomi pre-mestruali e, nello stesso tempo, ridurre il rischio di sviluppare l’ipertensione. Le vitamine del gruppo B hanno anche effetti sull’umore, la concentrazione e il sistema immunitario.
La prevalenza di ipertensione è in aumento tra le donne più giovani e sono necessarie nuove strategie per identificare quelle ad alto rischio per attivare interventi di prevenzione precoci. Diversi meccanismi alla base dell’ipertensione potrebbero anche contribuire alla sindrome premestruale (PMS), ma non era mai stata indagata la possibile connessione tra PMS (che interessa clinicamente 8-15% delle donne) e rischio di ipertensione.
I risultati dello studio non sono sufficienti per confermare questa ipotesi ma, in ogni caso, ci forniscono una importante informazione per effettuare uno screening più intensivo e, quindi, una diagnosi più precoce di ipertensione nelle donne affette da sindrome premestruale.
Dic 10, 2019 Commenti disabilitati su Confronto tra le linee guida per l’ipertensione ACC/AHA e ESC / ESH
Nov 04, 2019 Commenti disabilitati su I cambiamenti della retina offrono uno sguardo sulla salute del cuore e del corpo
Lug 01, 2019 Commenti disabilitati su Ipertensione da camice bianco (WCH) associata ad un rischio cardiovascolare più elevato rispetto a quello dei soggetti normotesi
Mar 12, 2019 Commenti disabilitati su Ipertensione in età adolescenziale associata con futura nefropatia
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan