Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 18, 2015 Gaetano D'Ambrosio Cardiologia di genere, Cardiologia di genere Novità, News, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Trombosi venosa profonda 0
Lo studio RE-LY ha dimostrato che, nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, il nuovo anticoagulante dabigatran, rispetto al warfarin, è più efficace nel ridurre l’incidenza di eventi tromboembolici alla dose di 150 mg bid, mentre alla dose di 110 mg bid ha una efficacia paragonabile.
Nella pratica clinica, al di fuori degli schemi rigidi di un trial randomizzato e controllato, per il NAO si mantengono gli stessi risultati? L’efficacia pratica della terapia con dabigatran é paragonabile negli uomini e nelle donne?
Queste interessanti domande sono alla base di uno studio osservazionale realizzato in Canada su di una coorte di oltre 63.000 pazienti (50.4% donne) con fibrillazione atriale non valvolare in trattamento con warfarin o dabigatran (150 o 110 mg bid). Per ridurre il rischio di bias dovuti a fattori confondenti, i pazienti trattati con dabigatran sono stati appaiati con altrettanti pazienti trattati con warfarin con la tecnica statistica del propensity score. In questo modo, pur trattandosi di uno studio osservazionale e, quindi, non randomizzato, si riproducono condizioni di partenza paragonabili a quelle di uno studio sperimentale.
L’analisi di questa grande coorte canadese sull’impiego dell’anticoagulante dabigatran nei due generi ha prodotto i seguenti risultati:
– in condizioni basali le donne presentano un rischio tromboembolico più elevato e un rischio emorragico più basso rispetto agli uomini;
– il trattamento con dabigatran determina un minor rischio emorragico rispetto al warfarin negli uomini;
– le donne trattate con dabigatran 150 mg bid mostrano un minore rischio tromboembolico rispetto a quelle trattate con warfarin, al limite della significatività statistica;
– le donne sono trattate con il dosaggio basso di dabigatran più frequentemente degli uomini (+35%);
– non vi sono differenze nel rischio di infarto miocardico rispetto a warfarin in entrambi i sessi.
In conclusione, si può affermare che, tra gli anticoagulanti (NAO/NOA) il dabigatran conferma nella pratica clinica le caratteristiche di efficacia e sicurezza dimostrate negli studi sperimentali. Il dosaggio più altro (150 mg bid) é più efficace rispetto al warfarin anche nelle donne, ma nel genere femminile viene utilizzato meno frequentemente rispetto a quello maschile. Questo dato si aggiunge ad una ormai vasta letteratura che documenta, in varie condizioni patologiche, una tendenza alla sottostima del rischio e a trattamenti meno intensivi e meno tempestivi nelle donne.
Fonte
Sex Differences in Dabigatran Use, Safety, And Effectiveness In a Population-Based Cohort of Patients With Atrial Fibrillation.CIRCOUTCOMES.114.001398. Published online before print October 27, 2015,doi: 10.1161/CIRCOUTCOMES.114.001398
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