Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 14, 2016 Gaetano D'Ambrosio News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
L’aspirina, nota per il suo impiego nella prevenzione cardiovascolare, assunta regolarmente, può aiutare a prevenire l’insorgenza del cancro alla prostata e la mortalità a esso associata. Sono i risultati di uno studio osservazionale presentato in occasione del 2016 Genitourinary Cancers Symposium recentemente tenutosi a San Francisco.
Gli autori hanno analizzato i dati di 22.071 uomini che erano stati arruolati nel Physicians’ Health Study tra il 2982 e il 2009. Nel corso del follow-up di 27 anni 3.193 soggetti hanno sviluppato un carcinoma prostatico, 403 con evoluzione letale.
In una analisi multivariata che ha tenuto conto di età, razza, indice di massa corporea e abitudine al fumo, si é potuto dimostrare che i soggetti esenti da neoplasia prostatica che facevano uso regolare (più di 3 compresse alla settimana) di aspirina (ASA, Acido acetilsalicilico) avevano una probabilità più bassa di sviluppare un cancro prostatico letale (HR, 0,76; IC 95%, 0,62-0,93).
Nei pazienti già affetti da cancro prostatico l’assunzione regolare di aspirina ha determinato una riduzione della mortalità per la malattia del 21% (HR: 0.67, IC 95%: 0.55-0.82).
Gli stessi autori evidenziano che i risultati di questo studio, osservazionale e retrospettivo, non sono sufficienti per consigliare l’assunzione di ASA nella prevenzione e nella terapia del CR prostatico essendo necessari studi di intervento ad hoc randomizzati e controllati.
Tuttavia questi dati si aggiungono a quanto già osservato sugli effetti preventivi in campo oncologico dell’aspirina (ASA), finora osservati soprattutto a carico delle neoplasie dell’apparato gastrointestinale.
Fonte
Regular aspirin use and the risk of lethal prostate cancer in the Physicians’ Health Study.J Clin Oncol 34, 2016 (suppl 2S; abstr 306)
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