Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 08, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su I macrolidi aumentano il rischio cardiovascolare
Alcuni grandi studi epidemiologici forniscono evidenze contrastanti riguardo al potenziale aumento del rischio di eventi cardiaci gravi correlato all’assunzione dei macrolidi, classe di antibiotici orali largamente utilizzati nella pratica clinica per il trattamento di numerose affezioni acquisite in comunità.
Di recente è stata pubblicata sul Journal of the American College of Cardiology una ricerca che ha evidenziato come l’utilizzo dei macrolidi sia correlato a un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa.
Gli autori hanno effettuato una meta-analisi di 33 studi pubblicati su MEDLINE ed EMBASE tra il 1966 e il 2015, per un totale di 20.779.963 pazienti osservati. Lo studio ha messo in correlazione l’assunzione di macrolidi con i seguenti eventi: morte cardiaca improvvisa (SCD), tachiaritmie ventricolari (VTA), morte cardiovascolare e morte per qualsiasi causa.
I soggetti che assumevano macrolidi, rispetto a quelli trattati con altre molecole, manifestavano un aumento del rischio di sviluppare SCD o VTA (RR: 2,42; IC 95%: 1,61-3,63), SCD (RR: 2,52; IC 95%: 1,91-3,31), e morte per cause cardiovascolari (RR: 1,31; IC 95%: 1,06-1,62). Non sono emerse associazioni tra utilizzo di macrolidi e morte per tutte le cause o insorgenza di eventi cardiovascolari.
Il rischio relativo (RR) di morte cardiaca improvvisa e insorgenza di tachiaritmie ventricolari era pari a 3,04 per l’azitromicina, 2,16 per la claritromicina e 3,61 per l’eritromicina rispettivamente. Il RR di morte da causa cardiovascolare era pari a 1,43 per l’azitromicina e 1,48 per la claritromicina. L’unica molecola di questa classe di farmaci che è risultata estranea all’insorgenza di eventi avversi cardiaci era la roxitromicina. In sostanza, si osservava un eccesso di 118,1 morti improvvise e di 38,2 morti cardiache per ogni milione di cicli di trattamento con macrolide rispetto ad altri antibiotici.
In conclusione, la somministrazione di macrolidi era associata a un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa o VTA e di morte da causa cardiovascolare, ma non a un aumento della mortalità globale.
Sebbene il rischio assoluto di eventi avversi cardiaci gravi sia contenuto, il vasto utilizzo dei macrolidi in ambito clinico fa sì che milioni di persone siano esposte a tale rischio che risulta in sostanza statisticamente significativo.
Alla luce di questi risultati, l’opportunità dell’utilizzo di questa classe di antibiotici, andrebbe attentamente valutata attraverso un’analisi del rischio cardiovascolare e dell’anamnesi patologica e delle eventuali interazioni farmacologiche. I macrolidi, infatti, possono determinare un allungamento dell’intervallo QT ed aumentare il rischio di aritmie”.
Fonte
Cheng YJ, Nie XY, et al. The role of macrolide antibiotics in increasing cardiovascular risk. J Am Coll Cardiol 2015;66:2173-84.
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