Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 19, 2016 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria, Novità Prevenzione Secondaria 1
La prevenzione cardiovascolare é potenzialmente in grado di evitare un numero elevato di eventi fatali o disabilitanti come l’ictus, ma é ancora oggi, in larga misura, non attuata. Si calcola, infatti, che circa la metà delle morti cardiovascolari sarebbe evitabile se fossero trattati in modo efficace i cinque principali fattori di rischio modificabili.
Gli autori dello studio Definition and Implications of the Preventable Stroke hanno voluto verificare in quale misura tale fenomeno riguarda la prevenzione dell’ictus cerebrale ischemico. A tale scopo hanno rivalutato 274 pazienti consecutivi dimessi con diagnosi di ictus ischemico da un ospedale universitario californiano tra dicembre 2010 e giugno 2012.
Per valutare il valore di prevenibilità dello stroke è stato elaborato un sistema di punteggio con una scala da 0 a 10 che prende in considerazione l’efficacia del trattamento dell’ipertensione (0-2 punti), l’iperlipemia( 0-2 punti), la fibrillazione atriale (0-4 punti) e l’utilizzo di una terapia antitrombotica per una eventuale preesistente malattia cardio o cerebro-vascolare (0-2 punti). Sono stati considerati non prevenibili i casi con punteggio zero; altamente prevedibili quelli con punteggio pari o superiore a 4.
Applicando questa scala si é potuto constatare che 207/274 casi (il 75.5%) potevano essere considerati in varia misura prevenibili mentre 61/274 casi (25.9%) altamente prevenibili. Il grado di prevenibilità é risultato non correlato con la gravità dell’ictus, valutata con la National Institutes of Health Stroke Scale. Al contrario, paradossalmente, é stata notata una associazione inversa tra prevenibilità e intensità del trattamento.
L’ictus cerebrale é un evento fortemente disabilitante con conseguenze molto rilevanti sulla qualità della vita del paziente e sul carico assistenziale per i sistemi sanitari. La constatazione di un così elevato grado di insufficienza delle procedure preventive impegna fortemente, anche sul piano etico, la Medicina Generale a un più efficace intervento di ricognizione e trattamento di fattori (ipertensione, ipercolesterolemia, fibrillazione atriale) che ne costituiscono i principali elementi di rischio.
Fonte
Definition and Implications of the Preventable Stroke.JAMA Neurol. 2015 Dec 7:1-4. doi: 10.1001/jamaneurol.2015.3587. [Epub ahead of print]
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