Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 29, 2016 Gaetano D'Ambrosio News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Obesità 0
E’ noto che l’obesità aumenta il rischio di sviluppare la fibrillazione atriale (FA). La relazione tra le due patologie ha trovato conferma in un recente studio osservazionale che ha valutato 18.290 soggetti inseriti in un programma di screening e seguiti per 6 ± 4 anni.
I partecipanti allo studio (età 49 ± 11 anni, 73% uomini) sono stati suddivisi, in funzione dei dati antropometrici registrati all’atto dell’arruolamento in:
normopeso (BMI tra 18 e 25 kg/m2, n = 7,692);
sovrappeso (BMI tra 25 e 30 kg/m2, n = 8,032);
obesi (BMI superiore a 30 kg/m2, n = 2,566).
Nel corso del follow-up sono stati registrati 288 (1,6%) nuovi casi di fibrillazione (FA).
La probabilità cumulativa di sviluppare l’aritmia é risultata direttamente correlata al peso corporeo essendo pari a 0,8%, 1,7% e 2.1% rispettivamente nei normopeso, sovrappeso ed obesi (P < 0.001). Le condizioni di sovrappeso e obesità sono risultate, quindi, caratterizzate da un rischio aumentato (Hazard Ratio rispettivamente 1,54 e 2.41) rispetto alla condizione di normopeso di incorrere nella fibrillazione (FA).
Valutando le variazioni di peso verificatesi durante il follow-up si é potuto stabilire che perdere peso riduce il rischio di fibrillazione (FA). In particolare, la perdita di un punto di massa corporea (BMI, body mass index) è risultata associata ad una riduzione del rischio del 7%, la perdita di 5 Kg ad una riduzione del 12%
Un motivo in più per prevenire e trattare l’obesità.
Fonte
Body mass index and the risk of new-onset atrial fibrillation in middle-aged adults. Am Heart J. 2016 Mar;173:41-8. doi: 10.1016/j.ahj.2015.11.016. Epub 2015 Dec 18.
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