Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 19, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Farmaci Prevenzione secondaria, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Clopidogrel e inibitori di pompa protonica: associazione possibile. Studio PRODIGY
La doppia terapia antiaggregante (DAPT) con clopidogrel e aspirina (ASA) è fortemente raccomandata dopo intervento di angioplastica coronarica (PCI) con impianto di stent medicato anche se un dibattito aperto rimane sulla durata ottimale di tale trattamento.
L’utilizzo concomitante degli inibitori di pompa protonica (PPI, proton pump inhibitors), – in particolate omeprazolo ed esomeprazolo – e clopidogrel è sconsigliato sia dalla Food and Drug Administration (FDA) che dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA) per l’idea che i PPI possano ridurre in maniera significativa l’effetto antiaggregante di clopidogrel attraverso un meccanismo di inibizione del citocromo CYP2C.
In realtà, una recente sotto-analisi dello studio PRODIGY (PROlonging Dual-antiplatelet treatment after Grading stent-induced Intimal hyperplasia study) ha dimostrato che l’utilizzo concomitante di clopidogrel e PPI non si associa ad outcomes negativi.
Lo scopo dello studio è stato quello di valutare se l’assunzione o meno di PPI potesse influenzare gli outcomes clinici in popolazione di 1.970 soggetti sottoposti a PCI e randomizzati ad una DAPT di durata breve (6 mesi) o prolungata (24 mesi).
Sono stati 738 pazienti (37,5%) a ricevere un PPI (lansoprazolo nel 90,1% dei casi) al momento della randomizzazione.
Coloro che assumevano i PPI erano perlopiù anziani e più frequentemente di sesso femminile, inoltre avevano una peggior clearance della creatinina rispetto a chi non assumeva i PPI, avevano più frequentemente una sindrome coronarica acuta e avevano un più alto rischio di sanguinamento.
Dopo aggiustamento per i fattori confondenti, l’end-point primario di efficacia (composito di morte per tutte le cause, infarto miocardico e ictus cerebrovascolare) è risultato simile tra chi non assumeva i PPI e chi li aveva utilizzati (9,2% vs 11,5%; HR: 1,05; p = 0,736). Anche i tassi di sanguinamento e gli effetti collaterali non differivano tra i due gruppi.
Questo non è il primo studio ad evidenziare che le interazioni tra PPI e clopidogrel non hanno alcun significato clinico ma, a quanto pare, l’utilizzo dei PPI non influenza i tassi di sanguinamento nei pazienti trattati con la doppia antiaggregazione.
Fonte:
Impact of proton pump inhibitors on clinical outcomes in patients treated with a 6-month or 24-month DAPT duration: insights from the PRODIGY trial.Am. Heart J 2016 Jan 25;[EPub Ahead of Print]
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Mar 20, 2019 Commenti disabilitati su Doppia terapia antiaggregante: la durata ottimale basata su rischi ischemici e sanguinanti dopo stent coronarico
Ago 08, 2018 Commenti disabilitati su Rischi e benefici dell’associazione ASA+Clopidogrel nei pazienti ad alto rischio di eventi cardiovascolari
Mag 22, 2018 Commenti disabilitati su Associazione clopidogrel e aspirina efficaci nel ridurre rischio di recidiva ischemica in pazienti con TIA o ictus minore
Feb 08, 2018 Commenti disabilitati su Sindrome coronarica acuta: la triplice terapia aumenta il rischio di sanguinamento clinicamente significativo
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19