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Mar 14, 2016 Redazione Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Uncategorized Commenti disabilitati su Fibrillazione: come scegliere l’anticoagulante (NAO) giusto per ogni paziente
I NAO (nuovi anticoagulanti orali noti anche come NOAC) sono ormai entrati nella pratica clinica per la prevenzione dell’ictus cardioembolico nei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare. Sulla questione è stata pubblicata anche la linea pratica EHRA.
Le molecole attualmente in commercio, però, per quanto in gran parte sovrapponibili in termini di efficacia e tollerabilità, presentano caratteristiche farmacologhe differenti e sono stati testati in diverse condizioni cliniche.
Come scegliere l’anticoagulante NAO più appropriato per il singolo paziente, in considerazione del suo particolare profilo clinico, ai fattori di rischio ed alle patologie concomitanti?
Sulla questione sono già state pubblicate le nuove linee EHRA. A questa domanda cerca di dare una risposta una revisione della letteratura recentemente pubblicata in due parti su European Heart Journal che, considerando le analisi per sottogruppi degli studi clinici disponibili sulla terapia anticoagulante orale, propone, laddove possibile, i criteri per selezionare una particolare molecola e/o un particolare dosaggio.
Nella prima parte sono considerati i pazienti:
– con cardiopatia ischemica stabile o vasculopatia periferica;
– sottoposti a cardioversione, ablazione o terapia antiaritmica;
– con protesi valvolare meccanica e valvolopatia reumatica;
– in terapia con warfarin, che presentano un tempo nel range terapeutico (TTR) > 70%;
– con un solo fattore di rischio trombo-embolico (CHA2DS2VASc= 1 negli uomini, 2 nelle donne);
che hanno presentato un singolo primo episodio di fibrillazione atriale parossistica.
Nella seconda parte sono considerati i pazienti:
– in prevenzione secondaria dopo un ictus o un episodio di TIA ( transient ischemic attack);
– con ictus in fase acuta da trattare con trombosi o trombectomia;
– che iniziano o riprendono un trattamento anticoagulante orale dopo un ictus o un TIA;
– con insufficienza renale in dialisi;
– in età avanzata;
– ad alto rischio di sanguinamento gastro-intestinale;
– con ipertensione arteriosa.
Sono inoltre discusse le problematiche inerenti aderenza e compliance al trattamento.
Fonte
Choosing a particular oral anticoagulant and dose for stroke prevention in individual patients with non-valvular atrial fibrillation: part 1. Eur Heart J. 2016 Feb 4. pii: ehv643. [Epub ahead of print]
Choosing a particular oral anticoagulant and dose for stroke prevention in individual patients with non-valvular atrial fibrillation: part 2. Eur Heart J. 2016 Feb 4. pii: ehv643. [Epub ahead of print]
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