Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 03, 2016 Redazione Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Farmaci Ictus -Tia, Farmaci Prevenzione primaria, Farmaci Prevenzione secondaria, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Il rischio di infarto e ictus aumenta con alti livelli di PCSK9
Un target per la prevenzione di infarto, ictus e sindrome coronarica è la proteina PCSK9. Prodotta dal fegato, è in grado di interferire con i recettori per il colesterolo LDL riducendone l’efficienza ovvero la capacità di captare il colesterolo circolante e di ridurne la concentrazione plasmatica.
Recentemente questa proteina é stata utilizzata come bersaglio di una nuova classe terapeutica, gli inibitori della PCSK9 (evolocumab e alirocumab) che, bloccando l’attività della proteina, indirettamente aumentano l’efficacia del recettore per il colesterolo LDL determinando, pertanto, una riduzione della colesterolemia.
Per verificare se i livelli sierici di PCSK9 possano essere correlati con l’incidenza degli eventi cardiovascolari, é stato condotto uno studio osservazionale su 4232 soggetti con età media 60 anni. Dopo un follow-up di 15 anni sono stati registrati 491 eventi incidenti (infarto miocardico fatale e non fatale, angina instabile, decesso per coronaropatia, ictus ischemico fatale e non fatale).
La concentrazione sierica di PCSK9 é risultata correlata con l’incidenza degli eventi. In particolare, i pazienti con valori di PCSK9 nel quartile più elevato presentavano un rischio di incorrere in eventi cardiovascolari significativamente maggiore dei pazienti con valori di PCSK9 nel quartile più basso (Hazard Ratio 1.69, IC95% 1.30 – 2.19).
Dopo aver effettuato le opportune correzioni statistiche per tener contro di vari fattori di rischio (colesterolo LDL, colesterolo HDL, lipoproteina(a), trigliceridi, ipertensione, diabete, abitudine al fumo, sovrappeso, obesità, inattività fisica) e dell’uso di statine, si é osservato un incremento di rischio di minore entità (Hazard Ratio 1.48, IC95% 1.12 – 1.95).
Gli autori, quindi, concludono che la concentrazione sierica di PCSK9 é in grado di predire l’incidenza di eventi cardiovascolari in modo indipendente rispetto agli altri fattori di rischio.
Fonte
Circulating PCSK9 Predicts Future Risk of Cardiovascular Events Independently of Established Risk Factors.Circulation. 2016 Feb 19. pii: CIRCULATIONAHA.115.018531. [Epub ahead of print]
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