Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 10, 2016 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Farmaci Ipertensione Commenti disabilitati su Ipertensione nel paziente con cardiopatia ischemica: trattamenti in linee guida
La rivista Current Opinion on Pharmacotherapy ha recentemente pubblicato una interessante revisione della letteratura sul trattamento dell’ipertensione nel paziente con cardiopatia ischemica. Mediante una ricerca in Medline sono stati valutati articoli pubblicati dal 1977 al 2015, comprese le recenti linee guida AHA/ACC/ASH del 2015
I punti salienti sono i seguenti:
– nel paziente con cardiopatia ischemica tutti i fattori di rischio modificabili devono essere trattati in modo intensivo; l’ipertensione arteriosa é uno dei più importanti e più frequenti;
– l’obiettivo del trattamento é 140/90 mmHg fino all’età di 80 anni; al di sopra di questa età é sufficiente raggiungere i 150 mmHg di sistolica;
– nei pazienti di età superiore a 80 anni deve essere valutata una eventuale ipotensione ortostatica e si deve evitare di scendere al di sotto di 139/65 mmHg;
– l’apporto di sodio deve essere ridotto a 1.5 g al giorno;
– l’ipertensione deve essere controllata utilizzando beta-bloccanti e ace-inibitori o sartani;
– i nitrati a lunga durata di azione non sono utilizzati per ridurre i valori pressori ma sono farmaci antianginosi ed anti-ischemici efficaci; per ridurre il fenomeno della tolleranza devono essere somministrati in modo da lasciare un intervallo libero da farmaco di 12 ore al giorno;
– i calcio antagonisti posso essere aggiunti se l’angina pectoris persiste nonostante la terapia con beta-bloccanti e nitrati a lunga durata di azione;
– verapamil e diltiazem (calcio-antagonisti non-diidropiridunici) devono essere evitati se la frazione di eiezione é compromessa, in tal caso possono essere invece utilizzati amlodipina e felodipina;
– in presenza di una disfunzione del ventricolo sinistro devono essere preferiti i beta-bloccanti carvedilolo, metoprololo o bisoprololo in associazione agli ace-inibitori o ai sartani;
– un antialdosteronico può essere somministrato ai pazienti con pregresso infarto miocardico già trattati con beta-bloccanti ed ace-inibitori se la frazione di eiezione é ≤ 40% in assenza di significativa compromissione della funzione renale o di iperpotasiemia.
Fonte
Current treatment of hypertension in patients with coronary artery disease recommended by different guidelines.Expert Opin. Pharmacother. (2016) 17(2):205-215
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