Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Seguire la dieta DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) per controllare la pressione aiuta a prevenire l’ictus cerebrale (stroke). E’ il risultato di uno studio osservazionale condotto in Svezia che ha utilizzato i dati di due grandi coorti, comprendenti 74.404 soggetti (età 45-83 anni).
I partecipanti hanno compilato un un questionario sulle abitudini alimentari. Le risposte sono state valutate con punteggi diversi in base alle indicazioni della dieta DASH.
Durante il follow-up si sono verificati 3.896 ictus ischemici, 560 emorragie intracerebrali e 176 emorragie subaracnoidee. Il punteggio relativo alle abitudini dietetiche é stato correlato al rischio di stroke ischemico.
Gli autori, quindi, concludono che seguire la dieta DASH non solo aiuta a prevenire l’ipertensione, che é il principale fattore di rischio di ictus ischemico, ma anche a prevenire lo stesso ictus.
La dieta DASH é stata originariamente proposta dall’Istituto di Sanità Americano (NIH, National Institutes of Health) con l’obiettivo di ridurre i valori della pressione e l’utilizzo di farmaci ipotensivi. E’ caratterizzata da un apporto limitato di sodio e dall’essere ricca in frutta e verdura, latticini a basso contenuto di grassi e con un contenuto moderato di cereali integrali, pesce, carni bianche e noci.
Fonte
Dietary Approaches to Stop Hypertension Diet and Incidence of Stroke.Results From 2 Prospective Cohorts.Stroke. 2016 Feb 11. pii: STROKEAHA.116.012675. [Epub ahead of print]
Gen 19, 2020 Commenti disabilitati su Linee guida per la gestione precoce dei pazienti con ictus ischemico acuto: aggiornamento del 2019
Gen 18, 2020 0
Dic 10, 2019 Commenti disabilitati su Confronto tra le linee guida per l’ipertensione ACC/AHA e ESC / ESH
Nov 04, 2019 Commenti disabilitati su I cambiamenti della retina offrono uno sguardo sulla salute del cuore e del corpo
Ott 12, 2020 0
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19. Si può essere contagiati attraverso gli occhi?
Apr 21, 2020 0
Apr 06, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19: alcuni punti essenziali (parte2)