Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 23, 2016 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Obesità, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Obesi e scompenso: meno ricoveri dopo un drastico calo di peso
Obesità e scompenso cardiaco sono entrambe patologie di sempre maggiore rilevanza epidemiologica. Diversi studi hanno messo in evidenza una relazione diretta tra BMI (Body mass index) e ospedalizzazione per scompenso nei pazienti obesi. Tuttavia non vi sono molte evidenze sulla possibilità che un calo drastico del peso corporeo sia in grado di ridurre gli eventi avversi correlati allo scompenso.
E’ stato pertanto intrapreso uno studio che ha valutato l’effetto della chirurgia bariatrica sulla incidenza delle ospedalizzazioni e sul ricorso al pronto soccorso in 524 pazienti con scompenso cardiaco reclutati in California, Florida e Nebraska.
Sono state confrontate le ospedalizzazioni occorrenti nel periodo compreso tra 12 e 24 mesi prima dell’intervento (periodo di riferimento) con quelle che si verificavano nel primo e nel secondo anno successivi alla chirurgia.
L’incidenza di ricovero o di ricorso al pronto soccorso é risultata del 16.2% nel periodo di riferimento senza sostanziali variazioni nell’anno immediatamente precedente l’intervento.
Nei primi 12 mesi dopo la chirurgia si é osservata una riduzione dell’incidenza ai limiti della significatività statistica (12.0%, p = 0.052) mentre nei 12 mesi successivi il calo é stato molto più rilevante (9,9%; odds ratio aggiustato: 0,57; p = 0,003).
In confronto, non si sono osservate variazioni significative nell’incidenza di ricovero o ricorso al pronto soccorso nei pazienti obesi sottoposti ad intervento chirurgico di altro tipo (colecistectomia, isterectomia, ecc).
I risultati di questo studio, documentando l’utilità di un significativo calo ponderale nei pazienti con scompenso cardiaco, sembrano dire una parola di chiarezza nei complessi rapporti tra obesità e scompenso cardiaco. Ricordiamo, infatti, che:
– sebbene l’obesità rappresenti un fattore di rischio per lo sviluppo dell’insufficienza cardiaca, una volta che questa si é determinata, sembra esercitare un ruolo protettivo (cosiddetto paradosso dell’obesità);
– non sempre é facile distinguere i sintomi dell’obesità da quelli dello scompenso (in particolare la dispnea da sforzo);
– nei pazienti obesi la diagnosi ecografica può essere inficiata da una qualità delle immagini subottimale mentre le concentrazioni dei peptidi natriuretici possono essere inferiori a quanto atteso sulla base della compromissione della funzione contrattile.
Fonte
Bariatric Surgery and Emergency Department Visits and Hospitalizations for Heart Failure Exacerbation.J Am Coll Cardiol. 2016 Mar 1;67(8):895-903
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