Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 17, 2016 Redazione Questioni Pratiche, Questioni pratiche - home, Questioni Pratiche - Scompenso Cardiaco, Questioni Pratiche Obesità Commenti disabilitati su Obesità fattore di rischio o anche fattore protettivo? Il paradosso dell’obesità
L’epidemiologia ha dimostrato chiaramente che l’obesità é un importante fattore di rischio cardiovascolare. Le persone che ne sono affette sono esposte ad un maggiore rischio di ammalare di cardiopatia ischemica, anche in assenza di altri fattori di rischio, di ictus cerebrale, di fibrillazione atriale, di eventi trombo-embolici, di scompenso cardiaco.
Tuttavia, alcuni studi hanno fatto sorgere il sospetto che, nei soggetti molto anziani, in presenza di alcune patologie croniche, quali lo scompenso cardiaco, la cardiopatia ischemica, la broncopneumopatia cronica ostruttiva, l’insufficienza renale terminale e neoplasie in stadio avanzato, l’obesità possa esercitare, paradossalmente, un effetto protettivo.
Alcuni dati, infatti, sembrano indicare che, nei pazienti affetti dalle suddette condizioni, un BMI normale o basso si correli ad una prognosi peggiore rispetto ai pazienti con BMI elevato.
I meccanismi fisiopatologici di questa associazione non sono ben noti. Inoltre, sono stati sollevati dubbi che essa non sia un fenomeno reale ma che possa essere il frutto di fattori confondenti nell’ambito di studi epidemiologici, quali per esempio il fumo di tabacco che é associato ad un peso inferiore e a una prognosi peggiore.
Altri ritengono che la relazione tra BMI basso e prognosi peggiore non rappresenti un rapporto di causa-effetto ma che la perdita di peso sia semplicemente l’espressione della severità della patologia di fondo che, nei casi più gravi, può determinare la comparsa di un vero e proprio stato cachettico.
La questione é ancora dibattuta. In ogni caso:
– non ci sono evidenze che suggeriscano di favorire un aumento del BMI nei pazienti con le patologie croniche succitate;
– l’eventuale effetto protettivo dell’obesità riguarderebbe esclusivamente pazienti che sono già affetti da una patologia cronica e non i soggetti in buona salute per il quali é sempre valido il consiglio di seguire una sana alimentazione, di praticare regolarmente attività fisica e di mantenere un peso corporeo ideale.
Fonte
Reverse epidemiology of conventional cardiovascular risk factors in patients with chronic heart failure. Journal of the American College of Cardiology 43 (8): 1439–44
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