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Attività fisica molto intensa: più rischio di aritmie e fibrillazione atriale

Apr 15, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Attività fisica molto intensa: più rischio di aritmie e fibrillazione atriale


attività fisica fibrillazione cardiotoolVari studi hanno valutato la relazione tra esercizio fisico e fibrillazione atriale (FA) dimostrando una relazione inversa tra esercizio fisico aerobico e incidenza di fibrillazione.

L’obiettivo dello studio prospettico Physical activity, resting heart rate, and atrial fibrillation: the Tromsø Study è stato quello di esaminare l’associazione tra attività fisica e frequenza cardiaca a riposo (RHR, resting heart rate ) con l’insorgenza di fibrillazione diagnosticata in ospedale.

Lo studio ha interessato una coorte norvegese di 20.484 adulti (50,3% uomini) che hanno partecipato al terzo sondaggio dello Studio Tromsø tra il 1986 e il 1987. L’attività fisica al basale è stata registrata mediante un questionario validato, e la RHR è stata valutata oggettivamente. I partecipanti, seguiti dal basale fino al 2010, sono stati valutati per i casi incidenti di fibrillazione diagnosticata in ospedale e documentata mediante un elettrocardiogramma.

Durante un periodo di follow-up medio di 20 anni la fibrillazione (FA) è stata riscontrata in 750 partecipanti (70,5% uomini).

Rispetto a coloro che eseguivano un’attività fisica modesta, i soggetti moderatamente attivi avevano un rischio del 19% minore di sviluppare fibrillazione FA [hazard ratio aggiustato (HR) 0,81, 95% intervallo di confidenza (CI) ,68-0,97]. Il rischio era simile nel gruppo che eseguiva un’intensa attività fisica. I soggetti che praticavano un’attività fisica vigorosa hanno mostrato un rischio di fibrillazione non significativamente più elevato (HR aggiustato 1,37, 95% CI 0,77-2,43).

Il rischio di fibrillazione aumentava con il diminuire della RHR (HR aggiustato 0,92, 95% CI 0,86-0,98 per ogni aumento di 10 b.p.m. della RHR), e la RHR < 50 b.p.m. era un fattore di rischio per FA (P <0.05).

Una moderata attività fisica è quindi associata a un ridotto rischio di fibrillazione, un’attività fisica più intensiva produce invece benefici più attenuati. Una bassa RHR si è mostrata essere un fattore di rischio per FA.

L’attività fisica  moderata produce un beneficio emodinamico e funzionale che può migliorare la performance cardiaca e va quindi incoraggiata. Un’attività fisica condotta in maniera intensa e vigorosa potrebbe produrre invece effetti pro-aritmici che inducono la comparsa di fibrillazione.
Fonte
Physical activity, resting heart rate, and atrial fibrillation: the Tromsø Study.Eur Heart J. 2016 Mar 10. pii: ehw059. [Epub ahead of print]

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(2016) ACC/AHA Guideline Focused Update on Duration of Dual Antiplatelet Therapy in Patients With Coronary Artery Disease Circulation. Trombosi ed embolia polmonare: parte lo studio real life RE-COVERY DVT/PE

Giuliana Maria Giambuzzi

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