Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 06, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Ipertensione Commenti disabilitati su Ipertensione e diabete: la cura riduce il richio per il cuore con pressione maggiore di 140 mmHg
Per valutare l’effetto del trattamento antipertensivo sulla mortalità e morbilità cardiovascolare nei soggetti affetti da diabete mellito (DM), a diversi livelli di pressione arteriosa è stata eseguita una revisione sistematica e una metanalisi di studi randomizzati e controllati attingendo dai database di Central, Medline, Embase, e BIOSIS. Quando i dati necessari, in base al protocollo, non erano presenti, ma i trial erano potenzialmente ammissibili, sono stati contattati direttamente gli autori, le aziende farmaceutiche e le autorità.
Sono stati selezionati gli studi clinici randomizzati e controllati con almeno 100 soggetti con diabete, trattati per almeno 12 mesi, che hanno confrontato qualsiasi farmaco antipertensivo versus placebo, due farmaci antipertensivi versus uno, o diversi target di pressione. La metanalisi ha incluso 49 trial, per un totale di 73.738 soggetti partecipanti. La maggior parte di questi era affetto da diabete.
Se la pressione (PA) sistolica al basale era superiore a 150 mm Hg, il trattamento antipertensivo induceva una riduzione dei rischi di mortalità per tutte le cause (rischio relativo 0.89, 95% intervallo di confidenza 0,80-0,99), mortalità cardiovascolare (0,75, 0,57-0,99), infarto del miocardio (0,74, 0,63-0,87), ictus (0,77, 0,65-0,91) e insufficienza renale terminale (0,82, 0,71-0,94).
Se la pressione (PA) sistolica al basale era compresa tra 140 e 150 mm Hg, la terapia antipertensiva riduceva i rischi di mortalità per tutte le cause (0,87, 0,78-0,98), infarto del miocardio (0,84, 0,76-0,93), e di insufficienza cardiaca (0,80, 0,66-0,97).
Se la pressione (PA) sistolica al basale era inferiore a 140 mm Hg, tuttavia, un ulteriore trattamento aumentava i rischi di mortalità cardiovascolare (1,15, 1,00 al 1.32), con una tendenza a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause (1.05 0.95 al 1.16).
Per bassi livelli di pressione (PA) sistolica al basale l’effetto della terapia antipertensiva era peggiore in termini di mortalità cardiovascolare (1,15, 1,03-1,29 per ogni riduzione di 10 mmHg in meno di PA sistolica) e infarto del miocardio (1,12, 1,03-1,22 per ogni riduzione di 10 mmHg di PA sistolica ). Gli effetti erano simili anche quando erano considerati i livelli di PA sistolica raggiunti anziché quelli al basale.
In conclusione la terapia antipertensiva riduce il rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare nei soggetti affetti da diabete (DM) e pressione (PA) sistolica > 140 mmHg, ma per valori di PA sistolica è < 140 mm Hg, il trattamento è associato a un aumentato rischio di morte cardiovascolare, senza alcun beneficio osservato.
Questa meta-analisi, in accordo con le ultime linee guida ESH/ESC, ribadisce l’importanza in termini di mortalità e morbilità di mantenere livelli di pressione sistolica nel soggetto affetto da diabete (DM) < 140 mmHg; ulteriori riduzioni non sono raccomandate.
Fonte:
Effect of antihypertensive treatment at different blood pressure levels in patients with diabetes mellitus: systematic review and meta-analyses.BMJ. 2016; 352: i717.Published online 2016 Feb 25. doi: 10.1136/bmj.i717
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