Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Vari studi hanno valutato la relazione tra esercizio fisico e fibrillazione atriale (FA) dimostrando una relazione inversa tra esercizio fisico aerobico e incidenza di fibrillazione.
L’obiettivo dello studio prospettico Physical activity, resting heart rate, and atrial fibrillation: the Tromsø Study è stato quello di esaminare l’associazione tra attività fisica e frequenza cardiaca a riposo (RHR, resting heart rate ) con l’insorgenza di fibrillazione diagnosticata in ospedale.
Lo studio ha interessato una coorte norvegese di 20.484 adulti (50,3% uomini) che hanno partecipato al terzo sondaggio dello Studio Tromsø tra il 1986 e il 1987. L’attività fisica al basale è stata registrata mediante un questionario validato, e la RHR è stata valutata oggettivamente. I partecipanti, seguiti dal basale fino al 2010, sono stati valutati per i casi incidenti di fibrillazione diagnosticata in ospedale e documentata mediante un elettrocardiogramma.
Durante un periodo di follow-up medio di 20 anni la fibrillazione (FA) è stata riscontrata in 750 partecipanti (70,5% uomini).
Rispetto a coloro che eseguivano un’attività fisica modesta, i soggetti moderatamente attivi avevano un rischio del 19% minore di sviluppare fibrillazione FA [hazard ratio aggiustato (HR) 0,81, 95% intervallo di confidenza (CI) ,68-0,97]. Il rischio era simile nel gruppo che eseguiva un’intensa attività fisica. I soggetti che praticavano un’attività fisica vigorosa hanno mostrato un rischio di fibrillazione non significativamente più elevato (HR aggiustato 1,37, 95% CI 0,77-2,43).
Il rischio di fibrillazione aumentava con il diminuire della RHR (HR aggiustato 0,92, 95% CI 0,86-0,98 per ogni aumento di 10 b.p.m. della RHR), e la RHR < 50 b.p.m. era un fattore di rischio per FA (P <0.05).
Una moderata attività fisica è quindi associata a un ridotto rischio di fibrillazione, un’attività fisica più intensiva produce invece benefici più attenuati. Una bassa RHR si è mostrata essere un fattore di rischio per FA.
L’attività fisica moderata produce un beneficio emodinamico e funzionale che può migliorare la performance cardiaca e va quindi incoraggiata. Un’attività fisica condotta in maniera intensa e vigorosa potrebbe produrre invece effetti pro-aritmici che inducono la comparsa di fibrillazione.
Fonte
Physical activity, resting heart rate, and atrial fibrillation: the Tromsø Study.Eur Heart J. 2016 Mar 10. pii: ehw059. [Epub ahead of print]
Apr 21, 2020 0
Gen 28, 2020 Commenti disabilitati su La fibrillazione atriale può essere un segno di aldosteronismo primario nei pazienti con ipertensione
Lug 25, 2019 Commenti disabilitati su Implicazioni cliniche del blocco di branca nelle cure primarie
Gen 27, 2019 Commenti disabilitati su Impatto dell’ablazione transcatetere nella fibrillazione atriale
Ott 12, 2020 0
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19. Si può essere contagiati attraverso gli occhi?
Apr 06, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19: alcuni punti essenziali (parte2)
Apr 06, 2020 0
Bisogna insegnare bene ai medici le modalità corrette con cui prescrivere l’esercizio fisico !!! Purtroppo la gran parte dei medici non prescrive l’esercizio fisico in maniera efficace!!! Noi Medici dovremmo più spesso saper fare anche autocritica quando è necessario per svolgere meglio il nostro compito!!!