Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 13, 2016 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci diabete, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Dopo empagliflozin, pioglitazone e liraglutide arriverà semaglutide. Per il diabete, proteggono il cuore.
La semaglutide, un farmaco per il diabete appartenente alla classe degli analoghi del GLP-1, non ancora approvato per l’utilizzo clinico, é in grado di determinare una riduzione degli eventi cardiovascolari.
Lo rende noto un comunicato stampa di Novo Nordisk, azienda produttrice del farmaco, che anticipa i risultati dello studio SUSTAIN-6 che ha testato l’efficacia e la tollerabilità a lungo termine del farmaco, somministrato alla dose di 0.5 e 1.0 mg per via sottocutanea con cadenza settimanale, confrontandola col placebo, in 3.300 pazienti con diabete tipo 2 sottoposti a terapia medica secondo gli standard di cura.
Lo studio ha documentato la non inferiorità rispetto al placebo e anche la maggiore efficacia nel prevenire l’outcome composito rappresentato da morte cardiovascolare, ictus ed infarto non fatali.
Un risultato analogo é stato recentemente annunciato per liraglutide (Victoza) un altro farmaco appartenente alla classe degli analoghi del GLP-1, somministrato per via sottocutanea quotidianamente e già disponibile in commercio. I risultati dello studio LEADER, che ha documentato l’efficacia del farmaco nel prevenire morte cardiovascolare, ictus ed infarto non fatali, saranno prossimamente comunicati in occasione del prossimo congresso della American Diabetes Association (ADA).
Questi risultati sono molto interessanti in quanto, mentre é noto da tempo che il controllo glicemico mediante terapia farmacologica é in grado di ridurre le complicanze micro-vascolari del diabete non era finora stato chiaramente dimostrato un analogo beneficio per quanto riguarda gli eventi macro-vascolari.
I risultati relativi ad alcuni analoghi del GLP-1 si aggiungono a quelli dello studio EMPA-REG che ha documentato una significativa riduzione della mortalità cardiovascolare.
Il primo farmaco per il diabete a dimostrare benefici cardiovascolari è stato empagliflozin (Jardiance, Boehringer Ingelheim/Lilly), inibitore del cotrasporatore del sodio e glucosio 2 (SLGT2) con lo studio EMPA-REG, presentato allo European Association for the Study of Diabetes (EASD) nel 2015.
Un effetto positivo sul rischio cardiovascolare é stato dimostrato anche per il pioglitazone (Actos, Takeda Pharmaceuticals) nello studio PROACTIVE pubblicato nel 2005 e del tutto recentemente nello studio IRIS in pazienti con resistenza all’insulina. Il farmaco è stato però associato a un aumento ponderale, a un aumentato rischio di scompenso e cancro alla vescica.
Fonte
Now Novo Says Semaglutide Cuts CV Risk: SUSTAIN-6 Top-line Data.Medscape Medical News April 29, 2016
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