Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 02, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Cardiopatia ischemica, Farmaci Prevenzione secondaria, Novità Cardiopatia Ischemica, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Dopo infarto, ACE-inibitori e sartani utili in pazienti con insufficienza renale
Non è chiaro se i farmaci inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACEI) e del recettore dell’angiotensina (ARB) debbano essere utilizzati in prevenzione secondaria in tutti i soggetti dopo un infarto acuto del miocardio (IMA) o solo in quelli a elevato rischio cardiovascolare.
Lo studio Angiotensin-Converting Enzyme Inhibitors and Angiotensin Receptor Blockers in Myocardial Infarction Patients With Renal Dysfunction ha quindi voluto indagare se il trattamento con ACE-inibitori/ ARB dopo IMA è associato o meno ad out-come migliori nei soggetti con diversi profili di rischio e diversi livelli di funzionalità renale.
Gli autori hanno valutato i dati sull’utilizzo di ACEI / ARB nei sopravvissuti a infarto (IMA) dal 2006 al 2009 inclusi in un grande registro svedese.
Anche dopo gli aggiustamenti statistici, i pazienti trattati con ACEI/ARB hanno mostrato una migliore sopravvivenza rispetto ai non trattati con un Hazard Ratio (HR) a 3 anni di 0,80 ed intervallo di confidenza al 95% (IC95%) 0,77-0,83.
Il beneficio di sopravvivenza è stato dimostrato per tutti i livelli di funzionalità renale, compresi i pazienti in dialisi. Nel complesso, i soggetti trattati con ACEI / ARB hanno manifestato un minor rischio di infarto (IMA) a 3 anni (hazard ratio: 0,91; 95% intervallo di confidenza: 0,87-0,95), mentre il trattamento non ha avuto alcun effetto significativo sul rischio di ictus.
Il rischio grezzo di insufficienza renale acuta è stato in generale basso (rispettivamente del 2,5% per i soggetti in trattamento e del 2,0% per i soggetti non trattati) e simile per le diverse categorie di velocità di filtrazione glomerulare stimata, ma è stato significativamente maggiore nei soggetti in doppia terapia con ARB e ACEI, anche se l’outcome composito di insufficienza renale acuta e mortalità è risultato a favore del trattamento ACEI/ARB.
In conclusioni il trattamento con ACEI/sartani (ARB) in prevenzione secondaria dopo infarto è correlato a un miglioramento della sopravvivenza a lungo termine, a prescindere dalla funzionalità renale e a bassi tassi di eventi avversi renali.
Fonte:
Angiotensin-Converting Enzyme Inhibitors and Angiotensin Receptor Blockers in Myocardial Infarction Patients With Renal Dysfunction.J Am Coll Cardiol. 2016;67(14):1687-1697. doi:10.1016/j.jacc.2016.01.050
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