Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 06, 2016 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Diabete e malattia coronarica: attenzione al quadro clinico
Il diabete é così strettamente correlato al processo aterosclerotico che viene generalmente considerata come un equivalente di rischio della cardiopatia ischemica. Per questo motivo, in molti algoritmi per la valutazione del rischio cardiovascolare, come il sistema SCORE adottato dall’ultima versione della nota 13 AIFA, i pazienti con diabete mellito tipo II sono considerati comunque soggetti ad alto rischio.
Gli autori dello studio Diabetes and Prior Coronary Heart Disease are Not Necessarily Risk Equivalent for Future Coronary Heart Disease Events hanno voluto verificare questa assunzione analizzando un’ampia coorte composta da oltre 1,5 milioni di soggetti, membri del consorzio Kaiser Permanente californiano, un sistema integrato di assistenza sanitaria.
La coorte é stata suddivisa in quattro gruppi in funzione della presenza di diabete mellito, malattia coronarica o entrambe e per ogni gruppo é stato valutato il rischio di incorrere in nuovi eventi cardiovascolari. Durante un follow-up di oltre 10 milioni di anni-persona si sono verificati 80.012 nuovi eventi cardiovascolari in base ai quali é stato stimato il rischio relativo per i soggetti con diabete e/o cardiopatia ischemica, rispetto ai soggetti esenti da entrambe le condizioni. I risultati sono rappresentati come Hazard Ratio (HR) e relativo intervallo di confidenza al 95% (IC95).
– Cardiopatia ischemica sola: 2.8 (2.7-2.85)
– Diabete mellito solo: 1.7 (1.66-1.74)
– Cardiopatia ischemica + diabete mellito: 3.9 (3.8-4.0)
I soggetti con diabete mellito hanno mostrato un rischio di eventi in tutti i sottogruppi di età e sesso significativamente minore rispetto a quello dei pazienti con cardiopatia ischemica sola (12.2 rispetto a 22.5 per 1000 anni-persona). Il rischio tra i due gruppi di pazienti é risultato paragonabile solo considerando i diabetici con durata di malattia superiore a 10 anni.
Gli autori concludono affermando che il diabete mellito non dovrebbe essere considerato di per sé un equivalente di rischio della cardiopatia ischemica, ma che ogni paziente andrebbe valutato individualmente.
Questa conclusione é in accordo con quanto affermato dagli Standard Italiani per la cura del Diabete Mellito. Anche la nota 13 AIFA distingue i pazienti diabetici senza fattori di rischio aggiuntivi e senza danno d’organo, considerati a rischio elevato, da quelli con altri fattori di rischio e/o altri danni d’organo che sono considerati a rischio molto alto.
Del resto, é ben noto che le tabelle e gli algoritmi per il calcolo del rischio cardiovascolare forniscono una stima di rischio approssimativa che deve essere integrata considerando le caratteristiche cliniche di ogni singolo paziente.
Fonte
Diabetes and Prior Coronary Heart Disease are Not Necessarily Risk Equivalent for Future Coronary Heart Disease Events.J Gen Intern Med. 2016 Apr;31(4):387-93. doi: 10.1007/s11606-015-3556-3. Epub 2015 Dec 14.
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