Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 17, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su Fibrillazione post chirurgia cardiaca: controllo della frequenza del ritmo?
La fibrillazione atriale (FA) che insorge in seguito a chirurgia cardiaca è associata a un aumento dei tassi di mortalità, complicanze e ricoveri ospedalieri. Nei pazienti con FA post-operatoria che si trovano in condizioni di stabilità clinica, qual è la migliore strategia terapeutica: il controllo della frequenza cardiaca o il controllo del ritmo?
Lo studio Rate Control versus Rhythm Control for Atrial Fibrillation after Cardiac Surgery ha cercato di rispondere a questa domanda.
Sono stati analizzati a questo proposito 2.109 pazienti: la fibrillazione post-operatoria si è verificata in 695 pazienti (33,0%). Di questi, 523 sono stati sottoposti a randomizzazione. Il numero totale di giorni di degenza nel gruppo di soggetti sottoposti a controllo della frequenza era simile rispetto al gruppo sottoposto a controllo del ritmo (mediana, 5,1 giorni e 5,0 giorni, rispettivamente; p = 0,76).
Nei due gruppi non si sono verificate differenze significative nei tassi di mortalità (P = 0.64) o eventi avversi gravi complessivi (24,8 per 100 pazienti-mesi nel gruppo controllo della frequenza e 26,4 per 100 pazienti-mesi nel gruppo controllo del ritmo, P = 0.61), tra cui eventi tromboembolici ed eventi emorragici.
Circa il 25% dei pazienti di ciascuno dei due gruppi aveva modificato la terapia iniziale a causa della sua inefficacia (nel gruppo di soggetti sottoposti a controllo della frequenza) o degli effetti collaterali dell’amiodarone o della comparsa di reazioni avverse (nel gruppo di soggetti sottoposti a controllo del ritmo).
A 60 giorni, il 93,8% dei pazienti sottoposti a controllo della frequenza e il 97,9% di quelli che assumevano farmaci per il controllo del ritmo avevano avuto il ripristino del ritmo sinusale per i precedenti 30 giorni (p = 0.02). Rispettivamente l’84,2% e l’86,9%, non aveva avuto recidive di fibrillazione (FA) a 60 giorni (P = 0,41).
In conclusione, nessuna delle due strategie terapeutiche analizzate per il trattamento della fibrillazione post-operatoria ha mostrato un vantaggio clinico rispetto all’altra, pertanto la scelta terapeutica va valutata caso per caso in base alle caratteristiche cliniche del paziente: età, sintomatologia e comorbidità.
Fonte:
Rate Control versus Rhythm Control for Atrial Fibrillation after Cardiac Surgery.N Engl J Med. 2016 May 19;374(20):1911-21. doi: 10.1056/NEJMoa1602002. Epub 2016 Apr 4.
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