Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 30, 2016 Redazione Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, News, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage 0
Sono ancora poco impiegati nei pazienti con fibrillazione atriale, ma i nuovi anticoagulanti orali (NAO) sono costo efficaci per il Sistema sanitario nazionale (SSN). Lo sostiene lo studio NEMAWASHI realizzato da CliCon su mandato di Daiichi Sankyo e che è stato presentato in vista dell’arrivo, entro luglio, in Italia, di edoxaban (Lixiana), l’ultimo nato della classe dei NAO.
La fibrillazione atriale, patologia che aumenta di 3-5 volte il rischio di ictus, è conosciuta solo dal 45% di pazienti e, nonostante ci siano dati su efficacia e sicurezza dei NAO, appena il 15% dei pazienti sa della loro esistenza come alternativa al warfarin, rivela una survey europea.
Sono però i dati dello studio NAMAWASHI a rivelare che appena il 28% di coloro per i quali è indicata la terapia anticoagulante, riceve il NAO il cui impiego appropriato sarebbe conveniente per il sistema sanitario.
Il progetto NEMAWASHI è uno studio osservazionale sulla fibrillazione atriale sviluppato e condotto da CliCon S.r.l., con il supporto dell’aziende giapponese.
In una prima fase, grazie alla collaborazione di 5 Aziende Sanitarie Locali distribuite sul territorio nazionale, è stato misurato il grado di trasferimento delle raccomandazioni terapeutiche alla pratica clinica, rispetto alla terapia anticoagulante nei pazienti affetti da fibrillazione atriale.
In una seconda fase, in un gruppo di regioni distribuite su tutto il territorio nazionale, è stato attivato un monitoraggio periodico volto al miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, intesa come riduzione del gap tra raccomandazioni terapeutiche e pratica clinica, nello stesso ambito.
L’analisi preliminare dei dati ottenuti nella prima fase dello studio mostra che il 72 % dei pazienti ai quali è stata raccomandata la terapia con i NAO in realtà non la riceve (inappropriatezza per difetto), mentre dei pazienti trattati con i nuovi anticoagulanti orali, solo un 5% non presenta la raccomandazione terapeutica all’uso di tali farmaci (inappropriatezza per eccesso).
Per ciò che riguarda il consumo di risorse sanitarie, invece, il costo medio per anno dei pazienti raccomandati e trattati con i NAO è sovrapponibile a quello dei pazienti che pur avendo le caratteristiche cliniche per tale trattamento non lo ricevono.
“Il maggior costo della terapia con i nuovi anticoagulanti orali risulta completamente compensato dai minori costi dovuti a ospedalizzazioni per malattia cardio-cerebrovascolare. – ha spiegato Luca Degli Esposti, Presidente CliCon s.r.l. – La riduzione dell’inappropriatezza prescrittiva, oggetto della seconda fase del progetto, risulta quindi essenziale ai fini di una riduzione di questo tipo di ospedalizzazioni e della minimizzazione del costo assistenziale del paziente affetto da fibrillazione atriale”.
I dati quindi indicano che la via dei NAO è percorribile non solo per la salute delle persone e la prevenzione di ictus, ma anche per il bene del SSN. In questo contesto lo studio NEMAWASHI è proprio appropriato: nella cultura giapponese il termine indica il processo informale che silenziosamente sostiene le fondamenta di qualche cambiamento o progetto pianificato, parlando con le persone che se ne occupano, dando loro supporto e consigli, in maniera continuativa.
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