Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Lug 07, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Fibrillazione. Un terzo dei candidati alla TAO riceve l’aspirina
Quali fattori interferiscono nella corretta gestione della profilassi tromboembolica nel paziente con fibrillazione atriale (FA? Le linee guida prevedono la terapia anticoagulante orale (TAO) ma nella pratica clinica è prescritta? Alle domande hanno provato a dare una risposta gli autori di uno studio recente che ha considerato 2 coorti di pazienti con FA che presentavano un rischio tromboembolico intermedio-elevato (punteggio CHADS2 ≥2 e CHA2DS2-VASc ≥2) iscritti al registro PINNACLE dell’American College of Cardiology tra il 2008 e il 2012.
La prima corte era costituita da 210.380 pazienti con un punteggio CHADS2 ≥2. Di questi, 80.371 (38,2%) sono stati trattati con la sola aspirina (ASA) e 130.009 (61,8%) con il warfarin o i nuovi anticoagulanti orali (NAO). La seconda coorte era costituita da 294.642 soggetti con CHA2DS2-VASc ≥2. Di questi, 118.398 (40,2%) sono stati trattati con aspirina (ASA) e 176.244 (59,8%) sono stati trattati con warfarin o NAO.
Dopo aggiustamento dei dati per variabili multiple, sono stati associati con la prescrizione della sola aspirina soggetti con fattori quali: ipertensione, dislipidemia, malattia coronarica, precedente infarto miocardico, angina instabile e stabile, recente intervento di bypass coronarico e malattia arteriosa periferica.
Sono invece stati associati più frequentemente con la prescrizione della terapia anticoagulante orale (TAO) l’appartenenza al sesso maschile, un più alto indice di massa corporea, un precedente ictus / attacco ischemico transitorio, un’embolia sistemica e l’insufficienza cardiaca congestizia.
Questo vasto studio condotto su dati provenienti dal mondo reale indica che la terapia anticoagulante orale (TAO), purtroppo è ancora sottoutilizzata nei pazienti con fibrillazione (FA). Il dato è confermato anche dal recente studio NEMAWASHI sui nuovi anticoagulanti orali (NAO) che mette in luce il vantaggio non solo in sicurezza ed efficacia, ma anche a livello economico. Nonostante le raccomandazioni delle linee guida, più di un paziente su tre, candidabile alla TAO, riceve invece l’aspirina.
Fonte
Aspirin Instead of Oral Anticoagulant Prescription in Atrial Fibrillation Patients at Risk for Stroke. J Am Coll Cardiol. June 28, 2016,67(25):2913-2923 doi:10.1016/j.jacc.2016.03.581
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Apr 28, 2020 1
Mar 30, 2020 Commenti disabilitati su Aspirina: vecchie e nuove applicazioni
Gen 28, 2020 Commenti disabilitati su Ticagrelor in combinazione con aspirina dimostra una significativa riduzione del tasso di ictus
Ott 17, 2019 1
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19