Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 20, 2016 Gaetano D'Ambrosio Farmaci, Farmaci Prevenzione primaria, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
La Società Italiana di Farmacologia (SIF) ha pubblicato alcuni articoli che mettono in guardia da un uso indiscriminato degli inibitori di pompa protonica (IPP), soprattutto nei casi in cui un beneficio clinico non é dimostrato. Gli IPP sono spesso somministrati ai pazienti cardiopatici che assumono aspirina o altri farmaci antiaggreganti. Inoltre, in alcuni contesti, é invalso l’uso di associare un IPP alla terapia anticoagulante, orale o parenterale, o semplicemente ad uno schema terapeutico polifarmacologico, a scopo “gastroprotettivo”.
Premesso che l’utilizzo degli IPP a scopo preventivo in pazienti che non assumono aspirina (ASA) a scopo antiaggregante é evidentemente off-label, é lecito chiedersi se la somministrazione cronica di una classe di farmaci considerata generalmente ben tollerata, oltre ad appesantire schemi di terapia già di per sè molto articolati, non possa causare danni a lungo termine soprattutto al rene.
Di seguito i link agli articoli della SIF di cui consigliamo caldamente la lettura.
Rischio di insufficienza renale cronica associato ad inibitori di pompa protonica
Effetti avversi associati ad inibitori di pompa protonica
Apr 28, 2020 1
Mar 30, 2020 Commenti disabilitati su Aspirina: vecchie e nuove applicazioni
Gen 28, 2020 Commenti disabilitati su Ticagrelor in combinazione con aspirina dimostra una significativa riduzione del tasso di ictus
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Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan