Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 03, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci, Farmaci Dislipidemie, News, Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
L’esposizione a farmaci può essere associata all’insorgenza di malattia infiammatoria intestinale (IBD, Inflammatory Bowel Disease). Uno studio ha verificato l’effetto delle statine, usate di solito per ridurre il colesterolo LDL, sul rischio d’insorgenza di IBD analizzando i dati provenienti da un grande database sanitario negli Stati Uniti.
E’ stato pertanto condotto uno studio retrospettivo caso-controllo, in cui sono stati inclusi tutti i pazienti di età superiore ai 18 anni con codice ICD-9 555.x per la malattia di Crohn (CD, Crohn disease) o 556.x per la colite ulcerosa (UC, ulcerative colitis ) tra il gennaio 2008 e il dicembre 2012.
I soggetti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) diagnosticata nel 2012 sono stati confrontati con i controlli appaiati per età, sesso, razza e provenienza geografica. I controlli non avevano codici ICD-9 per le malattie CD, UC o IBD e non risultavano avere prescrizioni per i farmaci per la IBD.
Nell’analisi sono stati inclusi un totale di 9.617 casi e 46.665 controlli. Qualsiasi esposizione alle statine è risultata essere associata a una riduzione significativa del rischio di malattia infiammatoria intestinale – IBD (OR 0.68, 95% IC 0,64-0,72), malattia di Crohn – CD (0,64, 95% IC 0,59-0,71) e colite ulcerosa – UC (OR 0,70, 95% IC 0,65-0,76). Questo effetto era simile per la maggior parte delle statine e indipendente dall’intensità della terapia.
L’effetto protettivo delle statine nei confronti della malattia di Crohn (CD) di nuova insorgenza era maggiore tra i soggetti più anziani. L’associazione tra utilizzo di statine e riduzione del rischio di IBD è risultata simile dopo aggiustamento per l’utilizzo di antibiotici, terapia ormonale sostitutiva, contraccettivi orali, co-morbilità e assunzione di farmaci cardiovascolari.
Secondo questo studio le statine avrebbero quindi un effetto protettivo nei confronti dell’insorgenza delle IBD. Gli autori precisano che questo effetto è maggiore nei pazienti con malattia di Crohn (CD) e soprattutto negli anziani.
Sono però necessari altri studi per confermare se è possibile utilizzare le statine come terapia aggiuntiva della IBD lieve e se queste potrebbero giocare un ruolo preventivo nei soggetti ad elevato rischio di malattia infiammatoria intestinale.
Fonte:
Statins Associated With Decreased Risk of New Onset Inflammatory Bowel Disease.Am J Gastroenterol. 2016 Jun 14. doi: 10.1038/ajg.2016.233. [Epub ahead of print]
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