Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ago 26, 2016 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage 0
Metà delle morti cardiovascolari potrebbero essere prevenute con lo stile di vita adeguato. Questo e altri temi saranno trattati al congresso della European society of cardiology – ESC 2016 – che riunisce a Roma, dal 27 al 31 agosto, 35.000 delegati di 144 Paesi del mondo.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stima infatti che una riduzione, anche modesta, ma simultanea della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo nel sangue, dell’obesità e del fumo potrebbe dimezzare l’incidenza delle malattie cardiovascolari, che in Europa sono responsabili del 45% di tutti i decessi.
Proprio per la riduzione del colesterolo c’è attesa per i dati che verranno presentati sull’efficacia dei nuovi farmaci per il trattamento delle dislipidemie, gli anticorpi monoclonali evolocumab e arilocumab. Sono dati estremamente importanti perché rivolti a trattare il fattore ambientale di formazione di placca più importante: il colesterolo. Un altro argomento su cui si attendono novità riguarda lo stato dell’arte della TAVI, l’mpianto transcatetere di valvola aortica, nel trattamento delle valvulopatie aortiche degenerative, individuando i criteri per un intervento altamente appropriato.
Saranno, inoltre, presentati i dati sulla riparazione e/o sostituzione della valvola mitrale con metodiche di cardiologia interventistica. E’ il futuro che è già presente in Italia, essendoci stata la prima sostituzione valvolare mitralica per via percutanea al mondo in Italia presso il Policlinico Tor Vergata di Roma.
Uno dei grandi temi che saranno dibattuti durante il congresso è la prevenzione della Morte cardiaca improvvisa definita come una morte naturale, preceduta da improvvisa perdita della conoscenza, che si verifica entro un’ora dall’inizio dei sintomi, in soggetti con o senza cardiopatia nota preesistente, ma in cui l’epoca e la modalità di morte sono imprevedibili. I dati epidemiologici dell’OMS parlano di un caso ogni mille abitanti l’anno per un totale di 350mila morti negli Stati Uniti e 50mila in Italia, circa 1200 al giorno. Tra questi si contano anche circa 1000 giovani con meno di 35 anni. Le aritmie fatali più spesso colpevoli di arresto cardiaco sono le aritmie ventricolari e, tra queste, la fibrillazione ventricolare è la più comune.
Secondo i dati internazionali più recenti, l’80% degli arresti cardiaci extra ospedalieri è avvenuto a domicilio e, in quasi la metà dei casi, in solitudine. Il 20% circa degli eventi avviene, invece, in strada o in ambienti pubblici. La disponibilità di defibrillatori automatici (AED, automated external defibrillator ) nei luoghi pubblici, utilizzati anche da personale laico adeguatamente istruito, riveste un ruolo fondamentale nella cosiddetta ‘catena della sopravvivenza’.
Un recente studio condotto in Spagna ha documentato che il 42,5% dei pazienti trattati con AED recuperava la circolazione spontanea, dimostrando l’eccellente livello di sicurezza e specificità del dispositivo. La ricerca ha mostrato che 1 paziente su 4 era candidato all’uso del defibrillatore e la metà dei pazienti sottoposti a shock sono stati successivamente trattati con successo dei dipartimenti di emergenza.
Questi dati, traslati alla realtà italiana indicano che dei 50 mila casi l’anno, il 25% potrebbe salvarsi con il defibrillatore.
L’importanza delle prevenzione, tema forte dell’ESC 2016, è subito chiara alla luce di alcuni dati: la cardiopatia ischemica (infarto) è la prima causa di morte in Italia (28% dii tutti i decessi), mentre l’ictus, con il 13%, è al al terzo posto, dopo i tumori. Chi sopravvive a un attacco cardiaco diventa un malato cronico. La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (ISTAT). Secondo la Relazione sullo stato di salute del Paese del 2000, il 23,5% della spesa farmaceutica italiana, pari a 1,34% del PIL, è destinata a farmaci per il sistema cardiovascolare.
La sfida per prevenire le malattie cardiache fa tappa all’ ESC CONGRESS 2016, il più grande congresso medico europeo e il più importante a livello mondiale dal punto di vista scientifico, che porta, nella città di Roma, oltre 60 mila presenze e un indotto che, in 5 giorni di congresso, è stimato in 160 milioni di euro: 960.000 euro solo di tassa di soggiorno e 800.000 euro per i trasporti.
Fonte
Conferenza stampa lancio ESC 2016. Roma 25 agosto 2016
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