Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Set 05, 2016 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage Commenti disabilitati su ESC 2016. Novità nelle linee guida sulla gestione delle dislipidemie
A distanza di 5 anni dalla precedente edizione, la Società Europea di Cardiologia e la Società Europea dell’Aterosclerosi hanno pubblicato, nel corso del congresso europeo ESC 2016 che si è concluso il 31 agosto, un aggiornamento delle linee guida sulla gestione delle dislipidemie 2016 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias . Numerose ed importanti le novità in larga misura in linea con quanto stabilito nel documento di consenso intersocietario italiano.
Valutazione del rischio e target terapeutici
E’ stato confermato il punteggio SCORE come strumento per la valutazione del rischio cardiovascolare e, soprattutto, il criterio dei target terapeutici come guida per la terapia in controtendenza rispetto a quanto sostenuto dalle linee guida statunitensi. L’indicazione ad abbassare i livelli di colesterolo LDL é stata intensificata: nelle categorie del rischio alto e molto altro, i cui target terapeutici restano rispettivamente 100 e 70 mg/dl, si suggerisce di perseguire una riduzione di LDL-C del 50% se i valori di partenza sono rispettivamente 100-200 mg/dl e 70-135 mg/dl.
Valore del danno renale come fattore di rischio
Nella precedente versione delle linee guida una riduzione del filtrato glomerulare al di sotto di 60 mg/ml/1.72 m2 definiva una condizione di rischio cardiovascolare molto alto. Nella versione attuale, invece, valori inferiori a 30 mg/ml/1.72 m2 corrispondono al rischio molto alto mentre valori compresi tra 30 e 59 mg/ml/1.72 m2 collocano il paziente nella categoria di rischio alto. Questa differenziazione allinea le linee guida europee a quanto già previsto dalla attuale versione della nota 13 AIFA.
Definizione di una strategia di trattamento
La sequenza degli atti da compiere é stata riassunta in 8 punti:
Terapia di associazione
Nella precedente versione delle linee guida, nei casi in cui il dosaggio più alto tollerato di statina non fosse in grado di conseguire il target terapeutico, si consigliava di associare un inibitore dell’assorbimento del colesterolo, un agente sequestrante gli acidi biliari o l’acido nicotinico . La forza di questa raccomandazione era di livello IIb ovvero piuttosto debole (may be considered). Nella attuale versione, sulla base delle nuove evidenze, la raccomandazione relativa all’utilizzo dell’ezetimibe é stata portata al livello IIa (should be considered) per cui l’aggiunta dell’ezetimibe alla statina diviene il trattamento di scelta nei pazienti che non conseguono il target terapeutico.
Introduzione nell’algoritmo terapeutico degli inibitori del PCSK9
Nei pazienti a rischio molto alto con valori di colesterolo LDL elevato nonostante un trattamento ottimizzato con statine, anche in associazione con ezetimibe, o che siano intolleranti alle statine può essere preso in considerazione l’utilizzo della nuova classe di farmaci ipolipemizzanti rappresentata dagli anticorpi monoclonali contro la proteina PCSK9 .
Il problema della compliance e della “intolleranza” alle statine
Molti studi hanno dimostrato che l’aderenza alla terapia con statine, soprattutto in prevenzione primaria è ancora molto bassa. Per questo le nuove linee guida dedicano un capitolo a questo importante problema e forniscono una serie di suggerimenti sulle strategie da adottare per migliorarla. Una particolare attenzione é rivolta al problema della tollerabilità muscolare delle statine, ai criteri da adottare per riconoscerla e ai provvedimenti da adottare per affrontarla.
Fonte
2016 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias
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