Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nuovi limiti, più restrittivi, per il colesterolo LDL (da 70 a 100 milligrammi per decilitro) e terapie sequenziali. L’ultima edizione delle ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias, presentate al congresso della Società europea di cardiologia (ESC 2016), puntano al “più basso è meglio è” per il livello di colesterolo, soprattutto nelle persone ad alto rischio, e indicano come terapia sequenziale la statina in prima linea a cui associare ezetimibe, nei resistenti, quindi gli inibitori PCSK9.
Come’è noto, le malattie cardiovascolari (CVD) causano più di quattro milioni di morti in Europa ogni anno e almeno l’80% di queste patologie potrebbe essere eliminato evitando comportamenti a rischio, come ricordato spesso nel corso dell’ESC 2016.
I lipidi sono probabilmente il fattore di rischio più importante. Il rapporto tra livello di colesterolo LDL e malattia cardiovascolare è inequivocabilmente causale. Gli attacchi cardiaci si verificano raramente nelle popolazioni con bassissimi livelli di lipidi, anche se la gente fuma. Le persone ad alto rischio dovrebbero essere la priorità assoluta per i medici. C’è però da notare che la maggior parte delle morti, sono in pazienti con colesterolo solo leggermente alto. Abbassare il colesterolo è quindi una delle azioni da fare accanto alla promozione di stili di vita con meno sedentarietà, dieta mediterranea e niente fumo.
Le nuove linee guida raccomandano un livello di colesterolo LDL in base al rischio individuale (definiti da comorbilità e rischio di CVD fatale a 10 anni). Per esempio, in un pazienti ad alto rischio, l’obiettivo è di colesterolo LDL inferiore a 2,6 mmol / L (100 mg / dL). Tutti i pazienti, indipendentemente dal rischio, dovrebbero ottenere una riduzione di almeno il 50% del colesterolo LDL.
Questo approccio, basato sul rischio individuale, è diverso da quello delle linee guida degli Stati Uniti, che consigliano di dare una statina a tutti i pazienti ad alto rischio, a prescindere dal livello di colesterolo, quindi anche se fosse basso. In base all’approccio americano comporterebbe un aumento importante di europei in terapia con statina. La Task Force europea ha deciso di non seguire questa linea per evitare che, demandando la prevenzione a una pillola, si ignorino altri fattori di rischio come il diabete, l’ipertensione, la vita sedentaria.
La Task force ricorda che per l’esame del colesterolo LDL non è più necessario il digiuno perchè i campioni di sangue a digiuno e non a digiuno danno risultati simili per il colesterolo.
Rispetto alla precedente edizione delle Linee Guida ESC EAS, viene dato alto rilievo allo stile di vita e all’alimentazione, con obiettivi per indice di massa corporea e il peso. Vengono dati utili consigli sugli alimenti da preferire, da assumere con moderazione, o in quantità limitate. Non vengono banditi i grassi, ma viene pormossa a pieni voti la dieta mediterranea che ha dimostrato di abbassare la mortalità.
Nei pazienti con colesterolo alto le statine restano la prima linea di trattamento. La terapia che alla statina associa ezetimibe fornisce una riduzione incrementale a livelli di colesterolo LDL del 15 – 20%. I nuovi anticorpi monoclonali inibitori della PCSK9 (Proprotein convertase subtilisin/kexin type 9) possono essere considerati in pazienti con colesterolo LDL resistente all’associazione statina ed ezetimibe.
Fonte
2016 ESC/EAS Guidelines for the management of dyslipidaemias. European Heart Journal. 2016.
Feb 12, 2020 0
Nov 20, 2019 Commenti disabilitati su Punteggi CAC molto alti sono associati ad un aumento del CV e della mortalità generale
Ott 09, 2019 Commenti disabilitati su Consensus italiana 2014, diagnosi e trattamento dell’ipertrigliceridemia
Ago 29, 2019 Commenti disabilitati su Effetto della simvastatina-ezetimibe rispetto alla simvastatina in monoterapia dopo sindrome coronarica acuta tra i pazienti di età pari o superiore a 75 anni
Ott 12, 2020 0
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19. Si può essere contagiati attraverso gli occhi?
Apr 21, 2020 0
Apr 06, 2020 Commenti disabilitati su COVID-19: alcuni punti essenziali (parte2)