Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 03, 2016 Gaetano D'Ambrosio Farmaci Scompenso cardiaco, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Alcuni FANS e Coxib più a rischio per scompenso. Studio europeo
L’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS e Coxib) aumenta il rischio di scompenso cardiaco ma l’effetto può essere molto diverso a seconda del farmaco adoperato. E’ il risultato di un ampio studio caso-controllo effettuato su un pool di dati ottenuto mettendo insieme cinque database provenienti da quattro nazioni europee – Olanda, Italia, Germania e Gran Bretagna – comprendente oltre 37 milioni di persone.
E’ stata identificata una coorte di 7.680.180 di individui di età ≥ 18 anni che avevano ricevuto almeno una prescrizione di antinfiammatori non steroidei tra il 2000 e il 2010. Ciascun soggetto é stato considerato in follow-up dalla data della prima prescrizione fino alla data ultima disponibile nel database o, all’occorrenza, di un eventuale ricovero per scompenso.
Sono stati identificati come “casi” 92.163 pazienti che avevano subito un ricovero per scompenso. Ad ogni caso sono stati associati 100 controlli paragonabili per sesso, età all’arruolamento e data di arruolamento.
I casi sono stati classificati come utilizzatori attuali, recenti o pregressi a seconda che avessero fatto uso di FANS rispettivamente negli ultimi 14 giorni precedenti il ricovero per scompenso, nel periodo compreso tra 15 e 183 giorni prima del ricovero o prima di 183 giorni.
E’ stata fatta anche un’analisi dell’esposizione considerandola bassa, intermedia, alta o molto alta a seconda che il paziente assumesse meno di 0.8 DDD, 0.9-1.2 DDD, 1.3-1.0 DDD o ≥ 2 DDD del farmaco (DDD = defined daily dose). L’analisi è stata condotta considerando 23 FANS non selettivi e 4 Coxib.
Nella figura sono considerati i risultati relativi ai FANS e ai Coxib utilizzati in Italia. In particolare. per ciascuna molecola, é espresso il rischio relativo (HR = Hazard Ratio), ed il corrispondente intervallo di confidenza (IC 95%), di subire un ricovero per scompenso degli utilizzatori “attuali” rispetto agli utilizzatori “pregressi”.
Si può osservare come l’uso recente di FANS e Coxib comporti un incremento del 20% del rischio di sviluppare uno scompenso cardiaco ma che tale effetto sia molto diverso a seconda del farmaco considerato.
Si va da un aumento del rischio dell’80% per il ketorolac e del 50% per etoricoxib e indometacina ad un effetto praticamente assente per celecoxib, meloxicam, aceclofenac e ketoprofene.
Per molte molecole (diclofenac, etoricoxib, indometacina, piroxicam) é stato dimostrata anche una relazione dose-risposta con livelli di rischio molto maggiori per i pazienti esposti a dosaggi molto alti.
In conclusione si conferma il dato che l’uso degli antiinfiammatori non steroidei (FANS e Coxib) costituisce un fattore di rischio per lo scompenso cardiaco e che pertanto questi farmaci sono da usare con cautela nei soggetti a rischio e devono essere evitati nei pazienti con scompenso. Il fenomeno non riguarda, come inizialmente ipotizzato, solo i Coxib ma si estende anche a molti dei FANS non selettivi più utilizzati. Esso é legato alla ridotta sintesi di prostaglandine a livello renale che causa riduzione della perfusione, della velocità di filtrazione glomerulare e della escrezione di sodio con conseguente aumento dei valori pressori e ritenzione idro-salina. L’entità dell’effetto sembra essere molto diverso a seconda del farmaco considerato.
Fonte
Non-steroidal anti-in ammatory drugs and risk of heart failure in four European countries: nested case-control study.BMJ 2016;354:i4857
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