Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 20, 2016 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Trombosi venosa profonda 1
L’embolia polmonare è la causa di circa il 25% di sincope di causa non nota, ma anche del 13% delle sincopi di cui è già nota. Lo dimostra uno studio tutto italiano e pubblicato il 20 ottobre sul NEJM a firma di Paolo Prandoni. Anche se da anni era noto che la sincope può essere provocata da una embolia polmonare (EP), da sola o associata con trombosi venose profonde degli arti, prima di questo studio, non si conosceva la reale frequenza di EP in pazienti con sincope, per questo i medici raramente la sospettavano in questi pazienti.
I risultati di questo lavoro, svelando nuovi scenari diagnostici e quindi di cure appropriate, aprono alla necessità di riformulare le linee guida nazionali ed internazionali perché prevedano la ricerca dell’Embolia Polmonare (EP) in tutti in pazienti che vengono ricoverati con un episodio di sincope. Le attuali linee guida ( AHA 2006 ed ESC 2009) pongono infatti l’EP tra le cause “rare” i sincope e non ne incoraggiano la ricerca.
Con l’obiettivo di stabilire la prevalenza di EP in pazienti ricoverati per sincope, è stato avviato lo studio multicentrico, prospettico in 11 centri italiani (Padova – capofila Roma, Camposampiero, Livorno, Faenza/Ravenna, Castelfranco V.to, Piacenza, Cosenza, Roma 2, Udine, Varese). Sono stati coinvolti 560 pazienti (età 76 +/-14 anni) donne (59,2%). Lo studio ha previsto l’impiego di un algoritmo diagnostico ben consolidato che accertasse o escludesse la presenza di EP (D dimero e Angio TC o V/Q scanning), prescindendo dal fatto che fosse ipotizzabile oppure no una causa alternativa di sincope.
In 205 pazienti (36 %) non c’era una spiegazione chiara della sincope, ma grazie allo studio in 52 (25,4%) di questi soggetti è stata riscontrata l’embolia polmonare. Negli altri 355, i clinici erano convinti di aver trovato altra spiegazione alla sincope e non embolia polmonare, ma in 45 soggetti, pari al 13%, è stata dimostrata invece l’embolia polmonare in atto.
Entro le 48 ore dal ricovero in ben 97 pazienti è stata riscontrata l’EP – il 17.3% delle 560 persone oggetto della ricerca. L’embolia polmonare era grave in 61 pazienti e in 36 di più limitata entità. La precocità della diagnosi nei pazienti giunti al Pronto Soccorso ha consentito una tempestiva terapia salvavita.
In conclusione, l’EP è riconoscibile in quasi 1 paziente su 6 ospedalizzati per sincope. Quando non esista altra spiegazione all’episodio sincopale, è ora dimostrata la frequenza di embolia polmonare (>25%) che, sommata a quella già riconoscibile (13%) , diventa (nei 2/3 dei pazienti che afferiscono ai Pronti Soccorso) causa certa di sincope. Lo studio tutto italiano, secondo il capofila Prandoni, dimostra inoltre che, anche in tempo di crisi, tagli e difficoltà, è possibile fare ricerca di eccellenza anche nella pratica clinica.
Fonte
Prevalence of Pulmonary Embolism among Patients Hospitalized for Syncope.N Engl J Med 2016; 375:1524-1531October 20, 2016DOI: 10.1056/NEJMoa1602172
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la sincope nel contesto di una embolia polmonare puo’ avere patogenesi emodinamica o aritmica.la diagnosi e’ purtroppo spesso tardiva soprattutto nell ‘anziano.sospetto mezza diagnosi.