Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Ott 07, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione 1
I dati dello Studio SPRINT segnalano che un trattamento aggressivo della pressione arteriosa (PA), mirato a ottenere valori di PA sistolica < 120 mmHg, riduce di un terzo ictus e infarti e di un quarto la mortalità negli ipertesi > 50 anni. Tuttavia, portare i valori di PA sistolica a valori ancora più bassi può ridurre la PA diastolica a livelli che potrebbero compromettere la perfusione miocardica.
Lo studio Diastolic Blood Pressure, Subclinical Myocardial Damage, and Cardiac Events Implications for Blood Pressure Control ha infatti cercato di mettere in evidenza la relazione tra valori di PA diastolica (Pad) e danno miocardico (utilizzando la troponina cardiaca T ad alta sensibilità -[hs-cTnT]), malattia coronarica (CHD), ictus o morte al di sopra dei 21 anni.
Gli autori hanno esaminato 11.565 adulti dello studio ARIC (Atherosclerosis Risk in Communities Study), analizzando le associazioni tra PA diastolica e hs-cTnT così come le potenziali associazioni tra PA diastolica ed eventi cardio-vascolari (CV).
L’età media al basale era di 57 anni, il 57% dei pazienti era di sesso femminile, e il 25% era di razza nera. Rispetto ai pazienti con PAd al basale di 80-89 mmHg, il rischio di presentare segni di danno miocardico (hs-cTnT ≥14 ng/L) era del 50% maggiore (OR 1.5) in quelli con PAd 60-79 mmHg, più che raddoppiato (OR 2.2) in quelli con Pad < 60 mmHg.
Una più bassa PA diastolica al basale è stata anche indipendentemente associata a danno miocardico progressivo. Inoltre, rispetto ad una PA diastolica da 80 a 89 mm Hg, avere una PA diastolica <60 mm Hg era associata ad accidenti CV e a mortalità, ma non a ictus. L’associazione tra PA diastolica e accidenti CV era più forte al basale per valori di hs-cTnT ≥14 ng / L.
L’associazione tra bassa PA diastolica e aumento dei valori di hs-cTnT e accidenti CV è stata più evidente nei pazienti con PA sistolica basale ≥120 mm Hg.
Gli autori concludono affermando che, soprattutto nei soggetti con pressione sistolica ≥120 mmHg, valori bassi di pressione diastolica sono associati a un danno miocardico sublcinico e a eventi cardiovascolari. Pertanto, nel titolare il trattamento ipotensivo al fine di conseguire valori di pressione sistolica < 140 mmHg, può essere prudente assicurarsi che la pressione diastolica non scenda al di sotto di 70 mmHg e, soprattutto, al di sotto di 60 mmHg
Fonte:
Diastolic Blood Pressure, Subclinical Myocardial Damage, and Cardiac Events Implications for Blood Pressure Control.J Am Coll Cardiol. 2016;():. doi:10.1016/j.jacc.2016.07.754
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