Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 29, 2016 Redazione Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage Commenti disabilitati su BMI per determinare il rischio di sanguinamento in terapia con NAO
L’indice di massa corporea (BMI) è un valore predittivo indipendente di un aumentato rischio individuale di sanguinamento nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) in trattamento con anticoagulanti orali diretti (NAO / NOAC), in particolare con dabigatran, per la prevenzione tromboembolica.
Sono quattro le scale di riferimento attualmente disponibili per calcolare il rischio emorragico nei pazienti con fibrillazione (HAS-BLED, HEMORR2HAGES, ATRIA e ORBIT). Poter disporre di uno strumento semplice come l’indice di massa corporea per valutare il rischio emorragico, soprattutto del sanguinamento maggiore, sarebbe molto utile nella pratica clinica.
Gli autori di uno studio osservazionale recentemente pubblicato hanno verificato se un basso BMI potesse essere associato a un aumento di sanguinamento maggiore dei pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a trattamento a dose fissa di dabigatran (110 mg/die). Gli 842 pazienti arruolati, sono stati seguiti per un tempo mediano di 20 mesi per monitorare la comparsa di complicanze emorragiche. I pazienti sono stati divisi in tre gruppi di studio a seconda del terzile BMI (terzile 1: ≦23,9 kg/m2, n = 279; terzile 2: 23.9 < BMI ≦ 26.5 kg/m2, n = 290; terzile 3: >26.5 kg/m2, n = 279).).
Durante il follow-up, in 28 partecipanti si è verificato un sanguinamento. In particolare, è emerso che il terzile con più basso BMI è associato a una più alta incidenza di sanguinamento maggiore. Il BMI si è rivelato un predittore significativo di ospedalizzazione per sanguinamento maggiore (hazard ratio [HR]: 0,830; p = 0,002).
Gli autori concludono che l’utilizzo del BMI come sistema aggiuntivo per la valutazione del rischio di sanguinamento individuale in pazienti che assumono dabigatran può migliorare il decision-making sul trattamento antitrombotico allo scopo di prevenire eventi emorragici» concludono Hung e colleghi.
Fonte
Body mass index is an independent predictor of major bleeding in non-valvular atrial fibrillation patients taking dabigatran. Int J Cardiol, 2016 Nov 17
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Ago 17, 2019 Commenti disabilitati su La somministrazione di pantoprazolo non è efficace nel ridurre gli eventi emorragici di origine gastrointestinale superiore. Può ridurre, invece, l’incidenza di sanguinamenti correlati a ulcera peptica
Giu 05, 2019 Commenti disabilitati su Studio RE-SPECT ESUS. I risultati dello studio che confronta dabigatran con Acido Acetilsalicilico (ASA) nei pazienti con ictus embolico
Gen 14, 2019 Commenti disabilitati su Maura, una paziente anziana fragile affetta da trombosi venosa profonda
Gen 03, 2019 1
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19