Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 08, 2016 Giuliana Maria Giambuzzi Farmaci Fibrillazione atriale, Novità dalla ricerca, Novità Fibrillazione Atriale, Novità Homepage, Novità Prevenzione Secondaria Commenti disabilitati su Fibrillazione atriale: meno sanguinamenti con dabigatran
Dabigatran e rivaroxaban sono nuovi anticoagulanti orali (NAO) approvati per la prevenzione dell’ictus nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) non valvolare .
Attraverso uno studio di coorte retrospettivo, un trial recente ha valutato i rischi di ictus tromboembolico, emorragia intracranica (EI), sanguinamento maggiore gastrointestinale e mortalità in 118.891 pazienti con FA non valvolare che assumevano dabigatran o rivaroxaban per la prevenzione dell’ictus.
Lo studio ha coinvolto soggetti americani di età > 65 coperti dal programma di assistenza sanitaria Medicare che avevano intrapreso un trattamento con dabigatran 150 mg, due volte al giorno (numero soggetti: 52.240) o rivaroxaban 20 mg, una volta al giorno (numero soggetti: 66.651) dal 4 novembre 2011 al 30 giugno 2014.
Il trial ha dimostrato che l’assunzione di rivaroxaban era associata a una riduzione statisticamente non significativa di ictus tromboembolici (HR 0,81; 95% IC 0.65-1.01; p = 0,07), ma a un significativo aumento di emorragia intracranica (HR 1,65; 95% IC 1.20-2.26; p = 0,002) e sanguinamenti extra cranici (HR 1,48; 95% IC 1.32-1.67; p < 0,001).
Per i sanguinamenti maggiori gastrointestinali il rischio relativo di rivaroxaban confrontato con dabigatran è stato di 1,40; 95% IC 1.23-1.59; p < 0,001. Con rivaroxaban si è osservato anche un aumento non significativo di mortalità (HR 1,15; 95% CI 1.00-1.32; p = 0,051).
In pazienti di età > a 75 anni o con un punteggio CHADS2 > 2, l’uso di rivaroxaban è risultato essere associato a un modesto ma significativo aumento della mortalità rispetto a dabigatran.
Per quanto riguarda gli altri end-point primari, ictus e mortalità tromboembolica, non vi erano differenze statisticamente significative tra i tipi di trattamenti farmacologici.
Questo ampio studio osservazionale ha dimostrato che nei pazienti con fibrillazione (FA) non-valvolare, dabigatran somministrato al dosaggio di 150 mg due volte al giorno induce una minor percentuale di emorragia intestinale e sanguinamenti maggiori extracranici, tra cui l’emorragia gastrointestinale, rispetto a rivaroxaban (20 mg una volta/die).
Fonte
Stroke, Bleeding, and Mortality Risks in Elderly Medicare Beneficiaries Treated With Dabigatran or Rivaroxaban for Nonvalvular Atrial Fibrillation. JAMA Intern Med. 2016 Oct 3. doi: 10.1001/jamainternmed.2016.5954
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