Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Nov 23, 2016 Redazione Farmaci Fibrillazione atriale Commenti disabilitati su Nel real world, nuovi anticoagulanti (NAO) efficaci e più sicuri di warfarin. Tre registri danesi
Uno dei problemi principali dell’impiego, sempre più ampio, degli anticoagulanti diretti (dabigatran, rivaroxaban e apixaban) nella prevenzione del rischio cardioembolico, in pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, è il profilo di sicurezza che, affermato negli studi registrativi, deve poi trovare conferma nell’applicazione della pratica clinica quotidiana (mondo reale/real world), su popolazioni eterogenee e per lunghi periodi di somministrazione.
Recentemente, uno studio osservazionale di coorte ha messo a confronto i dati di tre registri nazionali danesi, tra agosto 2011 al ottobre 2015, per stabilire l’efficacia e la sicurezza di dabigatran, rivaroxaban e apixaban, nuovi anticoagulanti orali (NAO), rispetto al warfarin in 61.678 pazienti con fibrillazione atriale che non avevano mai assunto in precedenza un anticoagulante orale.
L’analisi ha mostrato che, durante il primo anno di trattamento, il rischio di ictus ischemico non differiva in modo significativo tra NAO e warfarin, anche se tra i 7.192 pazienti che avevano ricevuto rivaroxaban 20 mg / die il tasso era più basso rispetto ai 35.436 che avevan0 ricevuto warfarin 2,5 mg / die (2,9% vs 3,3%).
Il tasso di sanguinamento con rivaroxaban era simile a quello con warfarin (4,8% vs 4,7%). Al contrario, i 12.701 pazienti che avevano ricevuto dabigatran 150 mg due volte al giorno e i 6.349 che avevano ricevuto apixaban 5 mg due volte al giorno, avevano tassi di sanguinamento significativamente più bassi ( 2,9% e 3,1%) rispetto a quelli che avevano ricevuto il warfarin. La riduzione del rischio di sanguinamento era del 39% per dabigatran e 37% per apixaban.
Inoltre, i pazienti trattati con dabigatran e apixaban avevano un tasso significativamente più basso di mortalità per tutte le cause rispetto a quelli trattati con warfarin (4,6% dabigatran e 5,0% apixaban rispetto al 7,4% di warfarin), mentre il tasso era simile a quello di warfarin nei pazienti trattati con rivaroxaban (7,0%) .
In generale, pur trattandosi di uno studio osservazionale, i dati permettono di affermare che rivaroxaban è associato a un minor rischio di ictus ischemico o embolia sistemica rispetto a warfarin, ma con maggiori tassi di sanguinamento. Dabigatran e apixaban hanno un’efficacia comparabile a warfarin nel ridurre il rischio di ictus ed embolismo sistemico, ma con tassi di sanguinamento significativamente più bassi rispetto a warfarin.
Fonte
Comparative effectiveness and safety of non-vitamin K antagonist oral anticoagulants and warfarin in patients with atrial fibrillation: propensity weighted nationwide cohort study.BMJ 2016; 353 doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.i3189 (Published 16 June 2016)Cite this as: BMJ 2016;353:i3189
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