Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Dic 16, 2016 Redazione Farmaci Fibrillazione atriale, Novità Fibrillazione Atriale Commenti disabilitati su Meno rischio di sanguinamento con alcuni anticoagulanti diretti. Dati real world norvegesi
Valutare il rischio di sanguinamento nella pratica clinica nei pazienti con fibrillazione atriale in terapia con gli anticoagulanti diretti (DOAC) rispetto a warfarin è l’obiettivo di questo studio. A tale scopo sono stati utilizzati i due maggiori registri norvegesi in cui sono stati individuati i pazienti affetti da fibrillazione atriale e valutati in un periodo compreso fra il gennaio 2013 e il giugno 2015.
I pazienti sono stati seguiti fino alla sospensione della terapia con gli anticoagulanti orali o al loro cambiamento con i nuovi, oppure fino alla comparsa di un evento fatale o sino alla fine del periodo di osservazione. L’endpoint primario dello studio era costituito da dalla comparsa di sanguinamenti maggiori o anche non maggiori purché clinicamente rilevanti.
In totale sono stati analizzati 32.675 pazienti con fibrillazione atriale di cui il 58% di genere maschile e con una età media di 74 anni. Di questi, 11.427 erano in terapia con warfarin, 7.925 con dabigatran, 6.817 con rivaroxaban e 6.506 con apixaban. Dopo un periodo medio di osservazione di 173 giorni, il 6,37% dei pazienti aveva avuto un sanguinamento maggiore oppure minore ma clinicamente rilevante. Come metodo statistico è stata impegata la regressione di rischio proporzionale di Cox, aggiustata per le caratteristiche di inserimento basale dei pazienti nello studio.
L’impiego di apixaban(HR 0.70, 95% CI 0.61-0.80, P<0.001) e di dabigatran (HR 0.74, 95% CI 0.66-0.84,P<0.001) è risultato associato a un minore rischio di sanguinamenti maggiori o sanguinamenti minori clinicamente rilevanti in confronto con il warfarin.
Al contrario, rivaroxaban(HR: 1.05, 95% CI 0.95-1.17, P=0.400) non ha evidenziato, sempre, rispetto al warfarin, una riduzione del rischio di avere questo effetto collaterale. In particolare, l’uso di dabigatran e di apixaban era associato a una significativa riduzione del rischio di sanguinamenti intracranici, sempre in confronto con il warfarin (si veda in figura ).
In conclusione, anche questo studio contribuisce ad aumentare le evidenze cliniche a proposito della sicurezza dell’impiego degli anticoagulanti diretti (DOAC) nei confronti del warfarin per quanto riguarda la riduzione del rischio di sanguinamento maggiore e di quello minore ma clinicamente rilevante.
In particolare dabigatran e apixaban sono risultati statisticamente significativi nella riduzione di questo rischio.
Riferimento Bibliografico
A nationwide registry study to compare bleeding rates in patients withatrial fibrillation being prescribed oral anticoagulants. EuropeanHeart Journal – CardiovascularPharmacotherapy Advance Access publishedSeptember 27, 2016
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