Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 10, 2017 Giuliana Maria Giambuzzi Cardiologia di genere Novità, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ictus Tia, Novità Prevenzione Primaria 0
Il fatto che l’obesità sia un fattore di rischio per l’ictus è ormai noto da tempo. Gli autori di uno studio recentemente pubblicato su Neurology hanno voluto analizzare in particolare, nelle donne, il rapporto tra indice di massa corporea (BMI) e insorgenza di ictus ischemico ed emorragico (emorragia cerebrale o emorragia subaracnoidea).
Per fare questo è stata condotta una meta-analisi di studi prospettici che analizzavano l’associazione tra BMI e insorgenza di ictus per un totale di 1,3 milioni di donne sane (età media 57 anni) del Regno Unito tra il 1996 e il 2001 e sono stati valutati i ricoveri ospedalieri e il numero di decessi.
Durante il follow-up medio di 11,7 anni, si sono verificati 20.549 ictus, di cui 9.993 ictus ischemici e 5.852 ictus emorragici.
L’aumento del BMI è stato associato a un aumentato rischio di ictus ischemico (rischio relativo 1.21 per 5 kg / m2 BMI, intervallo di confidenza 95%, 1,18-1,23, p <0,0001), ma a un minor rischio di ictus emorragico (rischio relativo 0.89 per 5 kg / m2 BMI, 0,86-0,92, p <0,0001). L’incidenza dell’emorragia cerebrale (n = 2.790) non differiva significativamente da quella dell’emorragia subaracnoidea (n = 3.062).
Questo studio ha dimostrato che nelle donne nel Regno Unito, un più elevato BMI si associa ad un aumento del rischio di ictus ischemico, ma a un minor rischio di ictus emorragico.
Fonte
Adiposity and ischemic and hemorrhagic stroke: Prospective study in women and meta-analysis. Neurology. 2016 Oct 4;87(14):1473-1481. Epub 2016 Sep 7
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