Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Gen 19, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Le recenti osservazioni relative al potenziale beneficio in termini di prevenzione cardiovascolare di un uso molto limitato di bevande alcoliche potrebbe aver messo in secondo piano il concetto che l’abuso di alcool é un importante fattore di rischio cardiovascolare.
Gli effetti negativi dell’abuso di alcool sono stati confermati in uno studio basato sui dati di un grande database sanitario relativo agli abitanti della California di età superiore o uguale a 21 anni che hanno fatto ricorso a cure mediche in sede ospedaliera o ambulatoriale nel periodo compreso tra il 2005 e il 2009. Dal totale di quasi 15 milioni di pazienti sono stati individuati 268.080 soggetti (1.8%) per i quali era stata registrata una diagnosi di abuso di alcool e, dopo aver aggiustato per molteplici possibili confondenti, é stata valutato il rischio relativo (Hazard Ratio) di incorrere in fibrillazione atriale, infarto miocardico o scompenso cardiaco.
Come si evince dalla tabella, i pazienti con diagnosi di abuso alcolico presentavano un rischio mediamente raddoppiato rispetto agli altri pazienti. L’eccesso di rischio era paragonabile a quello correlato ai comuni fattori di rischio cardiovascolare ed era particolarmente elevato nei soggetti nei quali questi ultimi erano assenti.
Gli autori concludono affermando che uno sforzo mirato a ridurre l’abuso di alcool può determinare una riduzione significativa dell’incidenza di malattie cardiovascolari.
In un editoriale di commento , Michael Criqui, del dipartimento di Family Medicine e Public Health della University of California, richiama la nostra attenzione su alcuni importanti aspetti del rapporto tra alcool e cuore.
E’ dimostrato un rapporto diretto tra consumo di alcool e fibrillazione atriale, presente anche ai livelli più bassi di assunzione. L’efficacia del trattamento ablativo é ridotta nei bevitori, anche moderati, rispetto agli astinenti.
Alcuni studi hanno dimostrato un beneficio in termini di incidenza di infarto miocardico con un consumo lieve-moderato di alcool che sarebbe mediato da un aumento del colesterolo HDL. Non potendosi realizzare uno studio di intervento, randomizzato e controllato in doppio cieco, i dati sui potenziali benefici cardiovascolari di un uso lieve-moderato di alcool provengono da studi osservazionali nei quali la tipologia di consumo é generalmente determinato sulla base di quanto dichiarato dai soggetti arruolati. Questa tipologia di studi é gravata da numerosi bias che ne limitano la affidabilità. In particolare, non si é mai totalmente certi di aver considerato tutti i possibili fattori confondenti ed é possibile che qualche fattore non riconosciuto possa giustificare, almeno in parte, il rapporto tra consumo moderato di alcol e riduzione dell’incidenza di infarto.
Data la nota associazione tra abuso di alcool e disfunzione del ventricolo sinistro (cardiomiopatia alcolica), sembra improbabile che un utilizzo moderato di alcol possa esercitare un effetto benefico nei pazienti con scompenso cardiaco.
In conclusione, l’alcol è una sostanza pericolosa per la salute (non solo cardiovascolare!) ed é in grado di dare dipendenza e per questo la sua assunzione dovrebbe essere sempre sconsigliata nonostante le deboli evidenze sui potenziali benefici di un uso moderato.
Fonte
Alcohol Abuse and Cardiac Disease.JAmCollCardiol2017;69:13–24
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