Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 14, 2017 Giuliana Maria Giambuzzi Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione Commenti disabilitati su ARNI: nuova prospettiva per l’ipertensione nell’anziano. Studio PARAMETER
L’ipertensione sistolica isolata costituisce un importante fattore di rischio cardiovascolare nei soggetti anziani e rappresenta un’importante sfida terapeutica per i clinici.
Nello studio PARAMETER (Prospective Comparison of Angiotensin Receptor Neprilysin Inhibitor With Angiotensin Receptor Blocker Measuring Arterial Stiffness in the Elderly) multicentrico, in doppio cieco, randomizzato, è stato confrontato l’effetto del sui valori di pressione aortica centrale, in soggetti di età ≥ 60 anni che presentavano ipertensione sistolica e pressione di polso (PP) > 60 mm Hg (differenza tra pressione sistolica e diastolica), indice di rigidità arteriosa.
Lo studio ha incluso 454 pazienti ipertesi [pressione arteriosa (PA) sistolica, 158,6 millimetri Hg] di età media, 67.7 anni; con significative variazioni della pressione di polso (PA distolica – PA diastolica > 69,7 millimetri Hg).
I pazienti sono stati randomizzati a ricevere un dosaggio di 200 mg di sacubitril / valsartan, primo di una nuova classe di farmaci (ARNI, inibitori del sacubitril e del recettore dell’angiotensina II), una volta al giorno o 20 mg di olmesartan per 4 settimane seguite da una titolazione forzata con raddoppio della dose iniziale nell’arco delle successive 8 settimane.
Lo studio è stato poi prolungato per altre 40 settimane, durante le quali alla terapia di base sono stati associati amlodipina (2,5-5 mg) e, successivamente, idroclorotiazide (6,25-25 mg) nei pazienti che non avevano raggiunto l’obiettivo di una PA<140/90. In particolare un maggior numero di pazienti trattati con olmesartan ha richiesto la terapia aggiuntiva per ottenere il target pressorio (47% versus 32%).
Dopo 12 settimane, i soggetti trattati con l’associazione sacubitril / valsartan hanno presentato una maggiore riduzione della pressione aortica centrale (-3.7 mmHg, p = 0,010) rispetto a chi assumeva olmesartan e una maggiore riduzione della PP dell’aorta ( -2.4 mmHg, P <0,012).
La PA sistolica brachiale e centrale misurata mediante Holter pressorio ( ABMP (Ambulatory Blood Pressure Monitoring)) è risultata significativamente ridotta rispetto al basale a 12 settimane sia nel gruppo di soggetti che assumevano sacubitril / valsartan che nel gruppo che assumeva olmesartan (rispettivamente -4.1 mmHg e -3.6 mmHg, p <0.001 per entrambi). Questo risultato era più pronunciato durante il sonno.
Entrambi i trattamenti sono stati ben tollerati.
Lo studio PARAMETER ha dimostrato, per la prima volta, che l’associazione sacubitril / valsartan (ARNI), approvata al momento nello scompenso, sia sia superiore rispetto all’olmesartan nel ridurre significativamente la pressione (PA) sistolica e la PP nei pazienti anziani con ipertensione sistolica isolata.
Fonte
Effects of Sacubitril/Valsartan Versus Olmesartan on Central Hemodynamics in the Elderly With Systolic Hypertension: The PARAMETER Study.Hypertension. 2017 Mar;69(3):411-420. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.116.08556. Epub 2017 Jan 16.
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