Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Feb 21, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 2
Calcio e corsa non influiscono sulla salute del cuore. Sono il tennis, il nuoto e la ginnastica aerobica gli sport in grado di ridurre il rischio di morte e di eventi cardiovascolari, per chi continua a praticarli anche dopo i 50 anni. Lo rivela uno studio pubblicato recentemente e che ha coinvolto 80.306 soggetti (54% donne; età media 52±14 anni).
I ricercatori hanno preso in considerazione 11 studi condotti nel Regno Unito tra il 1994 e il 2008 registrando l’effetto di 6 attività sportive – tennis, nuoto, ginnastica aerobica, calcio, ciclismo e corsa – sulla mortalità ed altri eventi cardiocircolatori.
I risultati hanno mostrato una riduzione significativa di mortalità per tutte le cause nei soggetti che praticavano ciclismo, nuoto, tennis e ginnastica aerobica. Sul versante cardiovascolare, chi praticava tennis con regolarità aveva una probabilità del 56% in meno di avere un infarto miocardico acuto (IMA) o un ictus; del 41% se nuotava e del 36% se faceva ginnastica aerobica, rispetto a chi non praticava queste attività. Non sono state registrate variazioni significative in coloro che praticavano calcio, ciclismo o corsa.
Gli autori concludono che, anche se sono necessari ulteriori studi per definire la rilevanza clinica di alcuni sport, questo lavoro conferma l’importanza della “prescrizione” di attività sportiva, come componente fondamentale nella promozione della salute e la prevenzione di malattie del sistema cardiocircolatorio.
Fonte
Associations of specific types of sports and exercise with all-cause and cardiovascular-disease mortality: a cohort study of 80 306 British adults.Br J Sports Med Published Online First: 28 November 2016.
Dic 15, 2019 1
Ago 30, 2018 Commenti disabilitati su Infarto. Risultati clinici migliori se le donne sono curate da medici dello stesso genere
Ago 13, 2018 Commenti disabilitati su L’attività fisica regolare aiuta a prevenire l’infarto del miocardio indipendentemente dal grado di inquinamento dell’aria
Apr 19, 2018 Commenti disabilitati su American Heart Association (AHA). Più di 150 minuti a settimana di attività fisica come prevenzione delle malattie cardiovascolari
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Come non essere d’accordo con il collega Francesco Stella? Le sue valutazioni non contraddicono quanto esposto nell’articolo il quale si conclude affermando l’importanza di concepire il suggerimento relativo alla attività fisica come una vera “prescrizione”, considerando, cioè, molto attentamente le potenzialità ed i limiti della terapia ma anche le caratteristiche del paziente.
Non mi pare sufficente parlare genericamente di sport senza porre attenzione al paziente nonche’ del rischio cardiovascolare Della persona in questione: sesso, eta’, ipertensione, colesterolemia, glicemia, ecc. Sempre sentine il proprio medico che giudichera’ se necessaria visita cardiologica senza o con test da sforzoo
Dott. Francesco STELLA