Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 31, 2017 Redazione Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Dopo TEV più nulla? Obiettivi, metodologia, risultati e conclusioni dello studio SURVET.
Continuare a tempo indeterminato la terapia anticoagulante orale (warfarin/DOAC) dopo un evento di trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP) o sospendere la terapia specifica dopo un certo periodo, variabile a seconda delle condizioni cliniche, e non somministrare più nulla?
Questa è la domanda iniziale che ha ispirato lo studio SURVET, il lavoro di Andreozzi e Collaboratori, pubblicato sulle pagine di Circulation nel novembre 2015 (Circulation. 2015;132:1891-1897).
Lo studio SURVET, acronimo della ricerca (the SUlodexide in secondary prevention of Recurrent deep VEin Thrombosis) è un trial multicentrico internazionale, in doppio cieco, randomizzato e controllato, che ha esaminato l’efficacia e la sicurezza del sulodexide nel prevenire la recidiva di trombosi venosa profonda, una volta che era stato interrotto il trattamento standard anticoagulante.
Lo studio ha reclutato 615 pazienti con un primo episodio di TVP prossimale non provocata, che avevano completato il trattamento anticoagulante con warfarin (3-12 mesi). Al gruppo sulodexide sono stati somministrati per os 500 unità bis in die per due anni, oltre alla terapia compressiva, mentre il gruppo di controllo ha svolto solo la terapia compressiva.
Il risultato sulla efficacia nella prevenzione della recidiva di trombosi, ha registrato episodi di TVP per sulodexide nel 4,9% (n=15) dei casi e nel 9,7% (n=30) del gruppo di controllo, con una riduzione del 51% di eventi recidivanti trombotici (HR 0,49, IC 95% 0,27-0,92, p = 0.025).
Particolarmente interessante, tuttavia, è stato il risultato sul profilo di sicurezza del trattamento: infatti è stata registrata l’assenza di emorragie maggiori in entrambi i gruppi in studio e due casi di emorragia minore sia nel gruppo sulodexide, sia nel gruppo di controllo, a testimonianza di una sicurezza d’impiego sovrapponibile a quella del placebo.
L’impiego del sulodexide, quindi, apre un nuovo scenario per la gestione della cronicità in questi pazienti e l’indicazione a utilizzare il farmaco alla dose di 500 U/BID, quando il rischio emorragico suggerisce la sospensione della terapia anticoagulante, appare sostenuta da una buona evidenza scientifica.
Fonte
Sulodexide for the Prevention of Recurrent Venous Thromboembolism: The SURVET Study: A Multicenter, Randomized, Double-Blind, Placebo Controlled Trial. https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.115.016930.Circulation. 2015;CIRCULATIONAHA.115.016930.Originally published September 25, 2015
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