Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 20, 2017 Gaetano D'Ambrosio Linee guida diabete, Novità dalla ricerca, Novità Diabete, Novità Homepage 1
L’American Diabetes Association (ADA) ha pubblicato un documento sulla gestione della neuropatia diabetica, una delle già frequenti complicanze croniche del diabete che, tuttavia, è spesso sottodiagnosticata.
Tra le varie forme di neuropatia diabetica quelle meglio conosciute sono la polineuropatia simmetrica distale e le varie forme di neuropatia autonomica (vedi tabella) tra cui la neuropatia autonomica cardiovascolare (cardiopatia autonomica).
I sintomi sono spesso aspecifici e vari, l’approccio terapeutico è difficile ma riconoscere precocemente e trattare la neuropatia diabetica é importante perché si possono ridurre i sintomi, prevenire le complicanze, migliorare la qualità della vita.
In particolare, la cardiopatia autonomica può interessare fino al 60% dei pazienti con diabete tipo 2 dopo 15 anni di malattia ma può essere presente anche in pazienti con ridotta tolleranza al glucosio, resistenza insulinica, sindrome metabolica.
E’ un fattore di rischio indipendente per mortalità cardiovascolare, aritmia, ischemia silente, eventi cardiovascolari maggiori, disfunzione miocardica.
La diagnosi richiede che vengano escluse altre condizioni patologiche o effetti collaterali di farmaci che potrebbero simularla ed anche la presenza di episodi di ipoglicemia non diagnosticati.
Nelle fasi precoci i sintomi potrebbero essere assenti ma può essere già documentata una ridotta variabilità della frequenza cardiaca.
Nelle forme più avanzate, tachicardia a riposo, intolleranza allo sforzo ed ipotensione ortostatica sono i sintomi più comuni.
La prevenzione della cardiopatia autonomica nel diabete tipo I è fondata sullo stretto controllo del compenso glicemico. Nel diabete tipo II, invece, é più utile un approccio globale mirato a controllare tutti i fattori di rischio.
Fonte
Diabetic Neuropathy: A Position Statement by the American Diabetes Association.Diabetes Care 2017;40:136–154 | DOI: 10.2337/dc16-2042
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