Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 08, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Obesità 0
L‘attività fisica costante diminuisce il rischio cardiovascoalre nelle persone obese, specie se anziane, tanto da diventare comparabile a quello di un normopeso. Sono queste le conclusioni del Rotterdam Study realizzato su 5.344 pazienti over 55 (età media 70 anni) che non presentavano malattie cardiovascolari, in un periodo di osservazione (follow-up) di 15 anni.
Nel corso dell’arruolamento tra il 1997 e il 2001 sono state raccolte informazioni sullo stile di vita del paziente (fumo, consumo di alcool e sigarette, dieta ), sul BMI e anche su istruzione e storia familiare di infarto precoce. I partecipanti sono stati classificati in base al BMI in soggetti di peso normale (18,5-24,9 kg/m2), sovrappeso (25-29,9 kg/m2) e obesi (>30 kg/m2), e in base all’attività fisica praticata (bassa/elevata). Il gruppo è stato seguito tra il 1997 e il 2012 per eventi cardiovascolari (infarto e ictus).
Nei 15 anni di follow-up il 16% dei partecipanti ha avuto un evento cardiovascolare. Tuttavia, analizzando l’effetto congiunto di attività fisica e indice di massa corporea, i ricercatori hanno osservato che, rispetto alle persone normopeso che praticavano molta attività fisica, i soggetti in sovrappeso o obesi che a loro volta praticavano abitualmente sport o comunque fitness, non presentavano un aumentato rischio di malattie CV. Tuttavia, le persone sovrappeso o obese con una vita sedentaria avevano rispettivamente un rischio del 33% e il 35% più elevato di sviluppare malattie CV.
Gli autori osservano che nella popolazione generale l’attività fisica è protettiva per il rischio cardiovascolare tanto che i partecipanti in sovrappeso e obesi non avevano aumentato rischio CV rispetto a quelli di peso normale.
Il sovrappeso e l’obesità esercitano gli effetti nocivi attraverso il tessuto adiposo che accelera il processo aterosclerotico e aumenta il rischio cardiovascolare. L’attività fisica riduce gli effetti dannosi dell’aterosclerosi riducendo la stabilizzazione delle placche nei vasi sanguigni e la richiesta di ossigeno da parte del cuore. Come fanno notare gli autori, le persone che fanno molta attività fisica sono protette dagli effetti nocivi del tessuto adiposo sulle malattie cardiovascolari, tanto che l’impatto positivo dell’attività fisica sulle malattie cardiovascolari supera l’impatto negativo del BMI. Le linee guida europee per ridurre il rischio di malattie cardiovascolare, raccomandano 150 minuti a settimana di attività fisica di intensità moderata.
Fonte
Impact of physical activity on the association of overweight and obesity with cardiovascular disease: The Rotterdam Study.Journal of Preventive Cardiology.First Published January 1, 2017
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