Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mar 17, 2017 Redazione Cardiologia di genere Novità, News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Le donne che, in seguito a cure per la fertilità non concepiscono un figlio, sono a un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a coloro che portano a termine la gravidanza. Sono queste le conclusioni di uno studio canadese che ha considerato le cartelle cliniche di 28.442 donne (età media 35, 2 anni +/- 4,8 anni) che hanno ricevuto dei trattamenti per la fertilità tra il 1993 e il 2011.
In media le donne avevano ricevuto 3 cicli di trattamenti (in un range 1-5). Nel 67% del campione le cure non hanno portato al concepimento e quindi alla gravidanza. Nelle stesse donne, in un tempo mediano di follow-up di 8,4 anni, sono stati identificati 2.686 eventi cardiovascolari. Il tasso annuo di tali eventi è stato superiore al 19% tra coloro che non avevano avuto una gravidanza rispetto a quelle che l’avevano avuta (1.08 vs 0.91 per 100 pazienti-anno; p <0.001).
Gli autori segnalano, in particolare, un aumento dei casi di scompenso e ictus e che tale valore non sembrava dipendere dal numero dei cicli di trattamento. Anche se il rischio relativo aumenta, il rischio assoluto di questi eventi resta bassa (circa quattro ulteriori eventi per 1000 donne in oltre 10 anni di follow-up tra coloro che non hanno partorito).
Il fallimento del trattamento era più frequente tra le donne con età più elevata, vivevano in quartieri a basso reddito, avevano sperimentato un minor numero di aborti o nati morti. Le donne che non avevano concepito presentavano una maggiore incidenza di ipercolesterolemia (p <0.001), fumo (p = 0,02), asma (p = 0,02), neoplasie (p <0.001) e depressione (p = 0.03). Diabete e ipertensione erano comuni tra le donne che non avevano affrontato una gravidanza rispetto a coloro che l’avevano portata a termine (p <0.001).
Alla luce di questi risultati, gli autori ritengono che le terapie per la fertilità possano considerarsi come potenziale ‘stress test’ cardiometabolico e possano rivelare situazioni pre-cliniche o scatenare da sole malattie cardiache premature con meccanismi multifattoriali che includono l’attivazione del sistema renina-angiotensina e l’iperstimolazione ovarica (gonadotropina). In ogni caso, data la crescente domanda di queste terapie nella popolazione, gli autori auspicano una particolare attenzione da parte del medico nel predisporre trattamenti preventivi e cambiamenti dello stile di vita per le donne con una lunga storia di trattamenti per l’infertilità.
Fonte
Failure of fertility therapy and subsequent adverse cardiovascular events. CMAJ March 13, 2017 vol. 189 no. 10 doi: 10.1503/cmaj.160744
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