Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 21, 2017 Gaetano D'Ambrosio News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Eliminare gli acidi grassi “trans” (TFA: trans fatty acids) dalla dieta aiuta a prevenire gli eventi cardiovascolari. Lo rivela uno studio osservazionale retrospettivo, condotto negli Stati Uniti, che ha paragonato le ospedalizzazioni per eventi cardiovascolari (infarto miocardico ed ictus) nelle 11 contee dello stato di New York in cui è stata introdotta una restrizione nella commercializzazione di alimenti ricchi di TFA rispetto alle 25 nelle quali non vi è alcuna limitazione.
L’analisi dei ricoveri é stata condotta da dicembre 2014 fino a luglio 2016. Sono stati considerati 8.4 milioni di residenti (53.6% donne) nelle contee con limitazioni sui TFA e 3.3 milioni (53.4% donne) nelle altre contee. Dal terzo anno dopo l’introduzione delle restrizioni alimentari si é osservato un declino delle ospedalizzazioni più marcato (−6.2%; IC95% da −9.2% 1 −3.2%; P < 0.001) rispetto alle contee senza restrizioni. La differenza risultava ancora più evidente per i casi di infarto (−7.8%; IC95% da −12.7% a −2.8%; P = .002), meno rilevante e statisticamente non significativa per l’ictus (−3.6%; IC95% da −7.6% a 0.4%; P = 0.08).
I TFA sono acidi grassi insaturi che contengono uno o più doppi legami C=C in posizione “trans”. Per questa loro caratteristica sono più stabili e presentano un punto di fusione più alto. Scarsamente presenti in natura sono in larga misura prodotti da processi industriali di raffinazione o di idrogenazione dei grassi vegetali. Una dieta ricca di TFA è stata messa in relazione a un aumentato rischio di malattia aterosclerotica e per questo il loro utilizzo é stato sottoposto a restrizioni. I risultati di questo studio confermano questa ipotesi e dimostrano il beneficio di una limitazione generalizzata del loro consumo.
Fonte
Hospital Admissions for Myocardial Infarction and Stroke Before and After the Trans-Fatty Acid Restrictions in New York.JAMA Cardiol. Published online April 12, 2017. doi:10.1001/jamacardio.2017.0491
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