Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Apr 12, 2017 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Scompenso cardiaco Commenti disabilitati su Scompenso. Raggiungere il 50% delle dosi raccomandate migliora gli outcome clinici
Molti pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione ridotta (HFrEF) ricevono una terapia di fondo con beta-bloccanti e ACE-inibitori o sartani ma non assumono i dosaggi consigliati dalle linee guida. Non raggiungere almeno il 50% delle dosi raccomandate è correlato ad un significativo e generalmente evitabile incremento del rischio di decesso e di ospedalizzazione.
Questa affermazione rappresenta il principale risultato dello studio BIOSTAT-CHF, uno studio multicentrico europeo che ha arruolato 2.100 pazienti con HFrEF (età media 68 ±12 anni, 76% uomini), trattati in maniera sub-ottimale, con l’obiettivo di incrementare la posologia dei farmaci per la terapia di fondo o introdurne l’utilizzo. I pazienti sono stati seguiti con un follow-up mediano di 21 mesi.
Le dosi raccomandate dalle linee guida sono state raggiunte nel 22% dei pazienti per quanto riguarda gli ace-inibitori / sartani e nel 12% dei pazienti per i beta-bloccanti, con marcate differenze tra i vari paesi europei.
I pazienti che raggiungevano dosi inferiori al 50% di quelle raccomandate mostravano un rischio aumentato di decesso o di ospedalizzazione per scompenso. Quelli che raggiungevano dosi comprese tra il 50% e il 100% avevano un profilo di rischio sovrapponibile a coloro che raggiungevano dosi uguali o superiori a quelle raccomandate. I pazienti nei quali l’incremento delle dosi era impedito dai sintomi, dagli effetti collaterali o da disfunzioni di altri organi (non cardiache) mostravano il più elevato incremento della mortalità (+72% per gli ace-inibitori / sartani, + 70% per i beta bloccanti).
I risultati di questo studio dimostrano che raggiungere le dosi di ace-inibitori / sartani e di beta-bloccanti raccomandate dalle linee guida è molto difficile anche nel contesto operativo di un trial clinico. Tuttavia superare almeno il 50% delle dosi ottimali, obiettivo sicuramente più facilmente raggiungibile anche nella pratica quotidiana, sembra determinare analoghi benefici clinici e dovrebbe, pertanto, essere perseguito in tutti i pazienti con HFrEF.
Fonte
Determinants and clinical outcome of uptitration of ACE-inhibitors and beta-blockers in patients with heart failure: a prospective European study.Eur Heart J. 2017 Mar 11. doi: 10.1093/eurheartj/ehx026. [Epub ahead of print]
Questo contenuto è riservato agli utenti registrati appartenenti al settore sanitario: si prega di accedere utilizzando il form sottostante, oppure di compilare il form di registrazione. Dopo la registrazione, oltre ad avere accesso a tutti i contenuti del portale, riceverai aggiornamenti utili alla pratica clinica. Se non si ricordano i dati di accesso, cliccare qui
Mar 16, 2020 Commenti disabilitati su Coronavirus. Uso di ACE inibitori è correlato a casi gravi di COVID-19?
Gen 04, 2020 Commenti disabilitati su Efficacia comparativa di sacubitril-valsartan verso ACE-inibitori/ARB nello scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta
Set 26, 2019 1
Feb 05, 2019 Commenti disabilitati su Position paper dell’Heart Failure Association (ESC) sull’uso dei diuretici nello scompenso cardiaco acuto e cronico
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan
Mag 27, 2020 Commenti disabilitati su L’idrossiclorochina è inefficace e dannosa nella cura del COVID-19