Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 12, 2017 Gaetano D'Ambrosio News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
La bevande energetiche (energy drinks) sono potenzialmente in grado di determinare effetti cardiovascolari negativi dovuti non alla caffeina ma ad altri ingredienti con cui sono preparate.
E’ il risultato di un piccolo studio in doppio cieco, randomizzato e controllato, con un disegno cross-over, eseguito su 18 volontari sani ai quali è stato fatto assumere, a distanza di 6 giorni, 946 mL (corrispondenti a due confezioni) di una bevanda energetica e un identico volume di una bevanda di controllo, entrambe contenenti 320 mg di caffeina.
Da distanza di 1, 2, 4, 6, 24 ore dall’ingestione della bevanda i pazienti sono stati sottoposti a ECG, per la valutazione della durata corretta del tratto QT (QTc), e alla misurazione della pressione arteriosa.
Dopo l’assunzione della energy drink si è verificato un incremento del QTc e della pressione sistolica più elevato rispetto rispetto ai valori riscontrati dopo l’assunzione della bevanda di controllo con differenze che sono risultate statisticamente significative a due ore dall’assunzione per quanto riguarda il QTc e a 6 ore per quanto riguarda la pressione sistolica.
Gli autori concludono mettendo in guardia dalla possibilità che i vari ingredienti contenuti nelle bevande energetiche possano determinare pericolosi effetti cardio-vascolari che andrebbero, tuttavia, confermati con studi di più ampie dimensioni.
Oltre alla importante segnalazione relativa alle energy drink, questo studio solleva il dubbio che anche altri integratori alimentari, commercializzati senza essere sottoposti a valutazione di efficacia e sicurezza, possano essere associati a rischi potenziali per la salute e sottolinea l’opportunità che il medico si informi sempre del loro utilizzo da parte del paziente.
Fonte
Consumption on ECG and Hemodynamic Parameters.J Am Heart Assoc. 2017 Apr 26;6(5)
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