Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 29, 2017 Augusto Zaninelli Novità Trombosi venosa profonda Commenti disabilitati su Focus on TVP. Paziente complesso: come prevenire la trombosi venosa ricorrente
La complessità in medicina è un tema ben presente nella sensibilità dei medici che fanno attenzione a prendere in carico globalmente il loro paziente. La lettura della complessità può essere molto articolata e sicuramente i Medici che affrontano pazienti complessi devono trovare una strada, anche quando questa strada va cercata passo-passo, come in un campo minato. Riflettere sulla complessità è innanzitutto un bisogno della moderna attività del Medico, per cercare di decodificarne i vari elementi senza perdere la ricchezza dell’insieme.
Attualmente, esistono molte linee guida basate sulle evidenze, quasi sempre di ottima fattura, che offrono riferimenti solidi per pazienti affetti da una singola condizione morbosa, mentre l’esperienza clinica quotidiana propone assai frequentemente condizioni multiple. Questa contraddizione tra linee guida per condizioni elementari e realtà cliniche complesse pone problemi di soluzione assai difficile. Quando si parla di comorbidità è implicita la decisione su quale sia la morbidità e quali le comorbilità, il che è non solo arbitrario, ma soggetto a cambiamenti nel decorso di una osservazione, anche breve. Ovviamente, poi, i pazienti complessi assumono diversi farmaci, manifestando, a volte, il fenomeno del sovraffollamento terapeutico.
Laddove questi pazienti necessitano anche di un trattamento per la prevenzione della trombosi venosa ricorrente, la scelta verso un farmaco efficace, ma al tempo stesso maneggevole, senza interferenze di rilievo con il resto della terapia e dal profilo di sicurezza elevato, appare obbligata.
Queste condizioni supportano ancora di più la eventualità di considerare la terapia a lungo termine con il sulodexide che è un glucosamminoglicano naturale con spiccata attività antitrombotica e profibrinolitica ed è già stato studiato in precedenza per la sicurezza d’impiego, risultando associato a un rischio molto basso di sanguinamento e approvato in alcuni paesi per il trattamento delle malattie venose croniche.
I dati ormai noti dello studio SURVET infatti, sono estremamente lusinghieri per quanto riguarda l’efficacia della terapia a lungo termine per la prevenzione delle trombosi ricorrenti sia per quanto concerne la sostanziale sovrapponibilità con il placebo per la comparsa di emorragie e sanguinamenti maggiori nella terapia con sulodexide.
Infatti, se un paziente presenta un livello di rischio intermedio di recidiva di trombosi venosa profonda, ma un rischio moderato o elevato di sanguinamento, probabilmente è il più indicato l’utilizzo di sulodexide rispetto agli anticoagulanti orali, soprattutto in condizioni di politerapia, data la sostanziale assenza di interferenze farmacologiche.
Così pure se un paziente si trova in una classe di rischio elevato per trombosi ricorrente ed anche in una di rischio elevato per quanto riguarda il sanguinamento altrettanto è da considerare la terapia con sulodexide, alla luce della efficacia dimostrata nello studio SURVET.
A ciò si aggiunge anche l’opportunità di utilizzare sulodexide in quella categoria di pazienti ad alto rischio di trombosi ricorrente ma che rifiutano in ogni modo la terapia con gli anticoagulanti orali (DOAC/NAO) oppure questa presenta delle assolute controindicazioni.
Fonte
Sulodexide for the Prevention of Recurrent Venous Thromboembolism: The SURVET Study: A Multicenter, Randomized, Double-Blind, Placebo Controlled Trial. https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.115.016930.Circulation. 2015;CIRCULATIONAHA.115.016930.Originally published September 25, 2015
Sulodexide in the Treatment of Chronic Venous Disease. Am J Cardiovasc Drugs 2012.
Vascular pathologies and inflammation: the anti-inflammatory properties of sulodexide. J Vasc Endovasc Surg 2012
Development and use of sulodexide in vascular diseases: implications for treatment. Drug Design, Development and Therapy 2014:8 49–65
Secondary Prevention of Venous Thromboembolism One Regimen May Not Fit All.Circulation. 2015;132:1891-1897
Sulodexide reduces the risk of recurrent venous thromboembolism.Nature Reviews Cardiology Year published: (2015) DOI: doi:10.1038/nrcardio.2015.163
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Professore di Medicina Generale Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Frenze Specialista in Medicina Interna Specialista in Cardiologia European Hypertension Specialist
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