Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Mag 26, 2017 Redazione Farmaci Prevenzione primaria, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su Statine in prevenzione primaria in anziani over 75? Nessun beneficio
Molti pazienti anziani assumono statine per la prevenzione primaria cardiovascolare anche se sono disponibili dati molto limitati sui rischi e sui benefici di queste terapia nei pazienti di età avanzata (over 75). D’altra parte, migliorare le nostre conoscenze su rischi e benefici degli interventi preventivi nei pazienti anziani ha notevoli implicazioni sociali, sanitarie ed economiche.
Uno studio recente ha analizzato i dati del Limb-Lipid-Lowering Trial (LLT), parte del più complesso Antihypertensive and Lipid-Lowering Treatment to Prevent Heart Attack Trial (ALLHAT -LLT), condotto dal 1994 al 2002.
Sono stati considerati 2.867 soggetti ultrasessantacinquenni ipertesi, esenti da malattia aterosclerotica cardiovascolare al basale, di cui 1.467 erano sottoposti a trattamento con pravastatina (40 mg al giorno) e 1.400 continuavano a seguire la terapia prescritta dal loro medico.
I dati non hanno mostrato alcun beneficio della pravastatina sulla mortalità per tutte le cause (end point primario) o sugli eventi cardiovascolari (end point secondario). Anzi, nel sottogruppo di pazienti di età ≥ 75 anni si è verificato un rischio di decesso del 30% più elevato nei pazienti trattati con pravastatina rispetto al gruppo di controllo, anche se la differenza è risultata statisticamente non significativa.
Nei pazienti trattati con pravastatina si è riscontrata una incidenza inferiore ma statisticamente non significativa di eventi coronarici mentre ictus, insufficienza cardiaca e cancro hanno avuto tassi simili nei due gruppi di trattamento.
Gli autori, pur riconoscendo i limiti di un’analisi post-hoc secondaria, segnalano che iniziare un trattamento ipolipemizzante in soggetti over 65 con dislipidemia moderata e ipertensione non sembra determinare alcun beneficio ma anzi produrre un eccesso di mortalità nei pazienti più anziani.
Le cause di questo fenomeno potrebbero essere attribuite al fatto che le statine possono esercitare effetti negativi sull’efficienza muscolare e sulle funzioni mentali che nel paziente anziano fragile prevalgono sul modesto beneficio cardiovascolare.
Ricordiamo che l’attuale versione della nota AIFA 13 non consente la rimborsabilità delle statine in prevenzione primaria nei soggetti di età superiore ad 80 anni.
Fonte
Effect of Statin Treatment vs Usual Care on Primary Cardiovascular Prevention Among Older Adults. JAMA Intern Med. Published online May 22, 2017
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