Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 27, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria 0
Anche a 70 anni si può rallentare lo sviluppo di fattori di rischio cardiovascolare (CVD): non è mai troppo tardi. Secondo un recente studio dell’American Heart Association (AHA), se gli anziani raggiungono alcuni o tutti i sette fattori di salute cardiovascolare (Life’s Simple 7) raccomandati dall’AHA, si riduce la mortalità e il rischio di eventi cardiovascolari diventa paragonabile a quello di soggetti più giovani.
I ricercatori americnai, hanno raccolto i dati di 9.294 persone(36,7% uomini) con più di 65 anni (età media 73,8 +/- 5,3 anni) del Three-City Study registrando, nel periodo 1999-2001, i dati relativi a: eventi cardiovascolari, mortalità in base alla conocordanza di 3-4 fattori; 5-7 e 0-2 fattori ideali di salute cardiovascolare,i “Life’s Simple 7”
I sette obiettivi dell’AHA includono:
– Indice di massa corporea (BMI) inferiore al sovrappeso;
–Non avere mai fumato o avere smesso almeno da 12 mesi;
-Svolgere intensa attività fisica per almeno 75 minuti alla settimana oppure svolgere attività fisica moderata per almeno 150 minuti alla settimana;
-Seguire una dieta sana che includa verdure e frutta fresca ogni giorno, pesce due volte o più a settimana e meno di 450 calorie a settimana di zuccheri semplici;
-Avere una pressione sanguigna sotto i 120/80 mmHg senza farmaci;
– Mantenere un livello di colesterolo normale senza farmaci;
-Mantenere un normale livello di gucosio ematico senza farmaci.
Tra i 7.371 partecipanti la cui età media era di 74 anni, un solo individuo aveva tutti i sette fattori e solo il 5% dei partecipanti concordava con almeno 5 fattori.
Per tutti i fattori, eccetto l’attività fisica e il colesterolo totale, le donne avevano più probabilità degli uomini di rispondere al livello ideale.
La metà dei partecipanti è stata seguita per più di nove anni.
Rispetto alle persone che non soddisfavano più di 2 obiettivi, in coloro che concordavano con 3-4 fattori, il rischio di morte durante lo studio è stato ridotto del 16% e il conseguimento di 5-7 valori ha ridotto il rischio del 29%.
Il rischio di morte diminuiva del 10% per ogni fattore che raggiungeva il valore ideale.
Allo stesso modo, il rischio di malattie cardiache coronarie e ictus diminuiva del 22% per ogni fattore raggiunto al livello ideale.
Lo studio, osservano gli autori, fornisce dati quali/qualitativi sulla prevenzione cardiovascolare che dipende non solo dal numero dei fattori ideali raggiunti, ma anche al valore rispetto al livello ideale. Gli autori quindi suggeriscono di avere un approccio più realistico e di consigliare agli anziani di avere almeno un fattore di rischio a un livello ottimale e di ottenere progressivamente più fattori di rischio al valore ideale.
In un editoriale che accompagna lo studio, si ricorda che i fattori di rischio e le modifiche dello stile di vita non hanno “data di scadenza” e continuano a produrre benefici per una vecchiaia sana, ben oltre i 70 anni. Una dieta equilibrata, l’attività fisica e smettere di fumare, danno negli anziani un beneficio prima e in misura maggiore che nei giovani.
Fonte
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