Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 13, 2017 Gaetano D'Ambrosio Novità dalla ricerca, Novità Dislipidemie, Novità Homepage, Novità Prevenzione Primaria Commenti disabilitati su I target per il colesterolo LDL nelle linee guida degli endocrinologi americani (AACE 2017)
Le società scientifiche endocrinologiche americane (American Association of Clinical Endocrinology e American College of Endocriniology) hanno pubblicato congiuntamente nuove linee guida sulla gestione delle dislipidemie e la prevenzione della malattia cardiovascolare, un documento ampio e complesso, contenente 87 raccomandazioni, che non è possibile sintetizzare. Ci limitiamo pertanto a riportarne alcune aspetti caratteristici e di largo interesse.
Target terapeutici
A differenza delle linee guida cardiologiche che avevano fatto scalpore per aver superato il concetto di target terapeutico, il documento degli endocrinologi mantiene gli obiettivi di trattamento per il colesterolo LDL e li fissa a 130 mg/dL nei pazienti a rischio basso, a 100 mg/dL nei pazienti a rischio moderato o elevato e a 70 mg/dL nei pazienti a rischio molto alto.
Nuova categoria di rischio
Sulla base dei risultati dello studio IMPROVE-IT è stata introdotta una nuova categoria dei pazienti a rischio “estremamente elevato” per i quali l’obiettivo della terapia si pone a valori di LDL-c inferiori a 55 mg/dL. Ne fanno parte i pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica progressiva, come nel caso di pazienti con angina instabile e valori di LDL-c inferiori a 70 mg/dL, i pazienti con malattia cardiovascolare e diabete mellito, malattia renale cronica al 3° e 4° stadio o dislipidemia familiare e i pazienti con storia di malattia cardiovascolare precoce (prima dei 55 anni negli uomini o di 65 anni nelle donne). Un target così spinto potrebbe richiedere una terapia di associazione delle statine con l’ezetimibe o con gli inibitori della proteina PCSK9.
Dosaggio delle ApoB
Nella definizione dei target terapeutici è preso in considerazione anche il dosaggio delle ApoB oltre a quello del colesterolo LDL. Ricordiamo che l’Apolipoproteina B (ApoB) rappresenta la componente proteica delle lipoproteine aterogene. Il suo dosaggio riflette la concentrazione delle particelle aterogene, parametro che sembra più direttamente correlato con il rischio cardiovascolare in quanto ciascuna particella lipoproteica può contenere una quantità variabile di colesterolo.
Bambini e adolescenti
Il documento prende in considerazione bambini e adolescenti a rischio per storia familiare o caratteristiche personali (obesità, insulino-resistenza) definendo le modalità di screening e le condizioni che rendono necessaria la terapia farmacologica.
Altri parametri per definire il rischio cardiovascolare
Allo scopo di valutare con migliore accuratezza il profilo di rischio cardiovascolare, soprattutto nei pazienti che, con l’applicazione dei comuni algoritmi, risultano ad un livello di rischio intermedio, le linee guida suggeriscono il dosaggio della PCR, la valutazione delle calcificazioni coronariche e la valutazione dello spessore intima-media all’esame EcoDoppler delle carotidi. Non sono raccomandati, invece, il dosaggio dell’omocisteinemia, dell’uricemia, dell’inibitore dell’attivatore del plasminogeno o di altri marker di infiammazione in quanto non ne è sufficientemente documentata l’utilità.
Fonte
AACE 2017. American association of clinical endocrinologists and american college of endocrinology guidelines for management of dyslipidemia and prevention of cardiovascular disease.Endocrine practice Vol 23 (Suppl 2) April 2017
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