Ultimo aggiornamento 07/11/2020 12:00
Giu 23, 2017 Redazione News, Novità dalla ricerca, Novità Homepage, Novità Ipertensione 0
L’ipertensione interessa più del 30% degli adulti in Europa, ma il 50% smette di prendere i farmaci entro il primo anno di terapia. Come incrementare l’aderenza alla terapia è stato uno dei temi del 27° Meeting dell’European Society of Hypertension (ESH), congresso della Società Europea dell’Ipertensione (ESH) che ha visto, a Milano dal 16 al 19 giugno, la partecipazione di oltre 3.000 specialisti provenienti da 34 Paesi.
L’ipertensione è la prima causa di mortalità in tutto il mondo e come origine di eventi fatali e non fatali ha superato altri fattori di rischio, come il fumo di tabacco e l’inquinamento atmosferico. Ma non di rado è sottovalutata dai pazienti e, talvolta, anche dai medici. L’inizio del trattamento viene effettuato di solito quando ancora non sono presenti sintomi, e questo è uno dei possibili motivi della scarsa aderenza alla terapia. Inoltre molti pazienti ritengono, erroneamente, che una volta normalizzata la pressione si possa sospendere la cura.
Tra le soluzioni proposte dagli specialisti per migliorare l’aderenza terapeutica, c’è la semplificazione della terapia, con l’impiego di associazioni di farmaci in un’unica pillola, che rappresenta un’ottima soluzione. L’ipertensione è un problema più frequente nella terza età e in Italia un paziente su due dopo i 65 anni è iperteso e spesso ha altre patologie e che lo costringono ad assumere più compresse contemporaneamente.
Un ulteriore aiuto può arrivare dall’uso delle nuove tecnologie, dai dispositivi elettronici e dalla telemedicina, che possono aiutare a incentivare i pazienti ad assumere regolarmente la cura.
L’ESH, impegnata non solo nella promozione di progetti di ricerca ma anche in iniziative rivolte alla popolazione e all’intera comunità medica, realizzerà una serie di programmi per la gestione dell’ipertensione con specifiche campagne educazionali .
Un altro tema affrontato al cogresso ESH ha riguardato la prevenzione dell’ipertensione agendo sugli stili di vita. Oltre alla cessazione del fumo, la lotta alla sedentarietà e il controllo del peso corporeo particolarme interesse è stato riservato all’alimentazione.
Come è noto, diminuire il consumo di sale, introdotto con la dieta, abbassa il rischio di insorgenza di ipertensione. Tuttavia, uno studio italiano presentato al congresso ha segnalato che un eccessiva riduzione, al di sotto dei 7,5 grammi di sale al giorno (corrispondenti a 3 grammi di sodio), potrebbe essere dannoso per la salute. Lo studio, condotto da un gruppo costituito, oltre che dall’ESH, anche dal Word Heart Federation e dall’European Public Health Association, si pone all’interno di un dibattito in corso per chiarire la dose ottimale di sale per l’organismo. Gli studi clinici finora condotti hanno dimostrato che l’abbassamento della pressione si verifica con un consumo inferiore a 3 grammi di sale al giorno. Questo genere di interventi di salute pubblica risultano però difficili da condurre su tutta la popolazione mondiale. Non abbiamo ancora dati scientifici certi sugli effetti che un consumo moderato di sale offrirebbe alla riduzione del rischio cardiovascolare e di decesso. La ricerca suggerisce comunque di limitare l’apporto di sale senza però andare al di sotto dei 7,5 grammi al giorno perché non conosciamo ancora le conseguenze per la salute.
Fonte
27° Meeting dell’European Society of Hypertension (ESH) 2017
Dic 10, 2019 Commenti disabilitati su Confronto tra le linee guida per l’ipertensione ACC/AHA e ESC / ESH
Nov 04, 2019 Commenti disabilitati su I cambiamenti della retina offrono uno sguardo sulla salute del cuore e del corpo
Set 04, 2019 Commenti disabilitati su Prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardiovascolari: efficacia della polipillola
Lug 01, 2019 Commenti disabilitati su Ipertensione da camice bianco (WCH) associata ad un rischio cardiovascolare più elevato rispetto a quello dei soggetti normotesi
Nov 07, 2020 Commenti disabilitati su Pneumopatia da COVID-19: il punto di vista del Medico Vascolare. “Position paper” patrocinato dalla SIDV e della SIMV
Ott 12, 2020 Commenti disabilitati su Pazienti con diabete tipo 2 a maggior rischio di demenza vascolare rispetto ad altre demenze
Ott 12, 2020 0
Ott 08, 2020 Commenti disabilitati su Studio EMPEROR-Reduced: il vantaggio di Empagliflozin rimane stabile sopra Sacubitril/Valsartan